Se quattro ragazzini possono fare quel che vogliono, arrogarsi il diritto di sputare in faccia ad un arbitro, lanciargli le pietre addosso, magari inseguirlo aspettandolo fuori dal campo per aggiungere qualcosa in termini non di sfott?, ma di danni all?auto e di aggressione fisica, allora non stiamo parlando di sport. E? violenza. Mettiamo da parte tutta la rabbia che possiamo avere di persone per bene. Ognuno ha la maturit? e la saggezza necessaria per farsi un esame di coscienza senza che il sottoscritto o chicchessia emetta una sentenza per giudicare quella persona o quella societ?. Davvero siamo e saremo testimoni di come l?adrenalina di una partita possa trasformare il pi? mansueto dei dirigenti in un lupo cattivo, se lo stesso si sente mortificato nell?animo da presunti torti subiti, errori o altro.
Davvero crediamo che nel novanta per cento dei casi si siano fatti passi importanti nella cultura dirigenziale, nel rispetto tra le societ?, nel volere estirpare qualsivoglia fenomeno volto a prosciugare solo le tasche dei presidenti. Ma ? possibile ancora che quattro imbecilli debbano venire ai campi, li fate entrare consapevoli della loro deficienza irrecuperabile, vi fanno pagare le multe, vi rovinano un campionato, vi deturpano l?immagine, vi fanno passare la voglia di fare sport e siete voi che ne subite le conseguenze senza che muoviate un dito?
Vogliamo ancora giocare le partite con la frase storica ?stai a casa mia e devi posare i tre punti!? Vogliamo ancora giocare le partite con l?arma della vendetta, ti aspetto al ritorno??
Ma di che stiamo parlando? Ma che resa dei conti ??
Lo diciamo da sette anni, e a volte sentiamo ancora le risposte di dirigenti che purtroppo non hanno il coraggio di lasciarli fuori. Il nostro sogno non ? uno spettacolo a porte chiuse, ma un match dove se il giocatore vuole portarsi il padre, la madre, la fidanzata, il fratellino, il figlio non deve avere il sospetto di andare ad una guerra.
Che gli imbecilli alberghino in tante squadre questo ? evidente e lo notiamo dalle squalifiche per pugni a gioco fermo, poi ci sono i furbi, quelli che li danno quando l?arbitro non li vede. Non riusciamo a trovare un vocabolo esatto che possa descrivere un gesto cos? sporco se non confinarlo nella pura idiozia di chi lo commette. Questi benedetti arbitri che la federazione ha smesso di guidare quando ? andato via Mario Rossi e adesso sono lasciati allo sbaraglio, vanno comunque aiutati, per? un monito va anche a loro. Non vi presentate sui campi senza conoscere il regolamento. C?? chi ha fatto battere il tiro libero con la barriera, qualcuno si pu? anche incazzare.
Non conosciamo i signori che li guidano, Andrea Pierro e Giuseppe Di Genua, rispettiamo il loro lavoro, ma ricordiamo un Mario Rossi presente ogni sabato, domenica e luned? su tutti i campi regionali dalla serie C1 alla serie D prendendosi le sue responsabilit?, dando a questi ragazzi anche degli stimoli a crescere. Ora ci sembra una classe arbitrale sbandata, dove crescono in pochi e il resto deve ancora capire che sport sia il calcio a 5.
Le societ? che usano lo strumento della violenza sono indegne di fare sport, le societ? che sono corrette ma lasciano che qualcuno all?esterno le rovini devono usare il pugno di ferro e avere pi? coraggio. Fuori gli imbecilli dai campi, le partite non si vincono con queste persone. Un vecchia idea, invece di dare centinaia di euro alla federazione in multe, dateli a qualche ragazzo che ogni settimana vi faccia un servizio d?ordine e il primo che sputa, lancia oggetti, tenta di aggredire qualcuno, deve essere mandato a calci nel culo fuori dal campo sportivo.