Avrebbe avuto un senso vederlo al Palacercola fino alle 20, dopo la vittoria della sua Bagnolese contro l'Isef dell'amico Antonio Boccia. Un senso perché c'era un altro derby in cui di calcio a 5 si è visto ben poco, ma c'era la curiosità del debutto di Alessandro Fabbrini con la maglia del Napoli in quella che poi si è trasformata in una giornata da dimenticare. Il personaggio in questione è il co-presidente della Reale Mutua Bagnolese, Pietro Foderini, l'ultras insomma. Quello che a dispetto del sobrio Peppe Mallozzi (peraltro lasciatosi andare finalmente ad un gesto di esultanza) fa del folklore la sua interpretazione da massimo dirigente dei nerostellati. A Scafati lo avevamo visto appeso sulla balaustra del palasport ad applaudire i suoi per l'impresa che ha segnato la svolta nel campionato per il team di mister Di Costanzo. Adesso ha fatto di più. Il suo sguardo leggermente perso nel vuoto e quella risata dubbia ad ogni nostra semplice domanda ci ha insospettito e ricondotto a serate brille in compagnia di amici. La realtà è nascosta in una lattina di Nastro Azzurro che spunta dalla mano e una conversazione rigorosamente da tenere a distanza per una ragione che non ci sembra il caso di sottolineare. Quando si vince si può anche esagerare, ma attenzione alle scommesse. Il buon Foderini, forse ignaro della sua chiaroveggenza, aveva predetto ad Iribarne la sua doppietta comprensiva di gol decisivo. Niente soldi però, ma un terzo tempo in cui, a quanto pare l'argentino è avvezzo e il co-presidente della Bagnolese ha lasciato in ricordi d'infanzia. Così, birra dopo birra, si arriva alla quinta consumazione e mentre noi restiamo al palasport per continuare il lavoro d'aggiornamento al sito, scrivere il pezzo per la Gazzetta e tutti vanno via, si arriva quasi alle 21 e l'unico che continua a girovagare mangiando patatine è proprio Foderini. Riusciamo a stento a rubargli ancora una birra tenuta gelosamente in una tasca, l'ultima che Iribarne gli aveva comprato. I bene informati lo hanno visto allontanarsi in scooter intorno alle 21.30 per tornare a casa con una faccia semipresentabile. Ci siamo accertati per scrupolo di coscienza del suo arrivo a destinazione. Era fuori il negozio della fidanzata masticando una decina di gomme contemporaneamente per mascherare quel letale soffio di felicità.