Come annunciato ieri nello speciale Punto 5 ecco la lettera del presidente del Napoli Vesevo, Edoardo Cardillo, con toni accesi e polemici contro la Nazionale e il ct Menichelli. Riceviamo e pubblichiamo. Adesso basta! Non posso più zittire e sopportare che, a fronte di una realtà calcettistica nazionale di primo livello, debbano trovare spazio nella Nazionale Italiana, che ci deve rappresentare a livello internazionale, calciatori che non hanno mai partecipato ad un solo campionato di serie A e quindi di non eccezionale levatura tecnica individuale e mai inseriti in una dimensione tattica per competere sul piano non solo internazionale ma nemmeno nazionale. Se non fossi sicuro della preparazione del C.T. Menichelli sarei indotto a pensare che non abbia i requisiti per rivestire il ruolo che gli è stato assegnato, tuttavia ritengo le sue scelte incomprensibili. Sono costretto a pensare che sul C.T. vi siano pressioni o meglio raccomandazioni che ne pregiudicano una libera selezione dei convocati nella Nazionale Italiana.
Atleti che militano in campionati minori, che nemmeno si allenano tutti i giorni nelle rispettive squadre, ricevono in premio la convocazione al posto di altri che si sacrificano, giocano in serie A ed hanno dato prova costante del loro valore sportivo. Mi dispiace che Antonio Campano e Daniele Melise, autore
il primo di ben 28 gol ed il secondo di 15 gol nel campionato 2009-2010, contribuendo in modo determinante al raggiungimento della finale di Coppa Italia e dei play off-scudetto del Napoli Vesevo, siano con disarmante puntualità ignorati dal C.T. Menichelli. Forse la loro colpa è di giocare nel
Napoli Vesevo, forse sarebbe stato meglio per entrambi giocare in serie B, o al massimo, in serie A2, magari con il patrocinio di qualche dirigente influente sulle scelte del C.T.. Ho sempre pensato che nello sport, diversamente che in altri settori della vita sociale, dovessero emergere i valori sportivi e quindi la meritocrazia, ho commesso un errore di valutazione, per cui a mancanza di rispetto rispondo con altrettanta mancanza di rispetto: quale Presidente dell'ASD Napoli Vesevo non mi rispecchio in questa Nazionale, d'altronde anche la pessima figura agli Europei non può che testimoniare le ragioni della mia presa di posizione. Questa mia testimonianza scaturisce dalla irrinunciabile idea che
il Calcio a 5 non può sopportare scelte che non siano proiettate verso una credibilità dell'intero sistema, viceversa i tempi futuri ci riserveranno altre amare sorprese. Solo il senso di appartenenza mi frena nell'intraprendere forme di protesta più eclatanti, ma non per questo mi rassegnerò al silenzio.
IL PRESIDENTE DELLA ASD NAPOLI VESEVO
EDOARDO CARDILLO