La leadership momentanea del girone E di Coppa Italia apparterrà molto probabilmente al Lepanto. Dopo l’annuncio di ricorso presentato dal patron Addeo per contestare la presunta posizione irregolare di Luigi Mandragora del Casavatore, giunge anche la risposta del patron del Casavatore, Claudio Caturano, che ammette di aver fatto schierare il giocatore in questione nonostante su di lui pendesse una squalifica. Il patron si è anche dispiaciuto di aver commesso una tale leggerezza dovuta alla scarsa importanza che la società attribuisce alla Coppa Italia: “Mandragora non sarebbe potuto scendere in campo. Dovrebbe essere stato squalificato e il Lepanto fa bene a fare ricorso che quasi sicuramente vincerà. Abbiamo commesso un’enorme leggerezza a non controllare minuziosamente i precedenti comunicati emessi dal Comitato regionale, ma con tutta franchezza la Coppa Italia è una competizione che non ci interessa minimamente. Basti pensare che ieri non hanno giocato quasi tutti i titolari. Mi dispiace solo perché in 10 anni non era mai capitato che non fossimo attenti a controllare tutte le sentenze del giudice sportivo come puntualmente accade per quelle inerenti al campionato. E’ giusto che il Lepanto si muova per aggiudicarsi i tre punti. Complimenti alla loro dirigenza, brava ad attenzionare tutte le squalifiche degli altri club”.
La nostra redazione ha verificato se Mandragora realmente avesse subito una squalifica per la gara contro il Lepanto e, per l'appunto, emerge dal comunicato ufficiale n. 22 pubblicato dal Comitato regionale in data 23 settembre 2010 che il calcettista del Casavatore sia stato fermato per un turno dal giudice sportivo per somma di ammonizioni.