Napoli, che succede? A pochi giorni ormai dall'inizio del campionato il club partenopeo resta una vera incognita. Avevamo scritto qualche settimana fa di un progetto legato essenzialmente ai giovani, di un ridimensionamento palese dovuto agli addii dei pezzi migliori come Dalmas, Alcaraz, Rogerio, Borruto, Bertoni, Galinanes, Iribarne, Rescia. A fronte di queste cessioni l'idea di costruire qualcosa attorno alla figura di Marcelo Batista, il tecnico chiamato a gestire una situazione difficile. Fantecele, i portieri Garcia Pereira e Gazolli, i giovani Totti e Bruno del Manchester, Marcigliano e poi tanti punti interrogativi, come quello del campo da gioco ancora con la freccia a metà tra Benevento (Palatedeschi) e Monteruscello (Palabutangas). Con questa prospettiva non si va da nessuna parte. Con un presidente, Marcello Gentile, che ha scelto la via dell'oblio pur restando in carica, ormai quasi disinteressato alle sorti della società. Una squadra senza preparazione, a parte l'ultimo torneo in Kuwait svolto con gli under 21, il morale non è certo alle stelle perché c'è la possibilità di andare a fare brutte figure su tutti i campi di serie A, sempre che la più blasonata delle formazioni napoletane ci vada realmente a giocare. E se decidesse di non cominciare, se dietro la porta ci fosse purtroppo la possibilità di fare la fine dello Scicli? Sarebbe davvero un altro duro colpo per l'immagine del calcio a 5 campano e nazionale. Il Napoli non merita questo, ma sarebbe ora, definitivamente, che il presidente Gentile prendesse una decisione uscendo allo scoperto, spiegando a tutti cosa vuole fare di un giocattolo che ha amato a dismisura fino alla passata stagione ed ora pare non appartenergli più, anzi da dicembre del 2008 lo ha virtualmente abbandonato. Bisogna cercare di capire realmente se ci sono altri dirigenti in grado di portare avanti con dignità questo progetto, altrimenti, senza una scossa, questa società è destinata a scomparire.