"I ragazzi dell'under 18 non scenderanno in campo sabato a Napoli".
Parole forti e decise pronunciate dal responsabile del settore giovanile arzignanese Roberto Cazzola che esce allo scoperto, lui che non ama i riflettori, per cercare di fare chiarezza sulle voci sempre più insistenti di questi giorni.
Ieri nell'apprendere la notizia degli arresti del presidente Ghiotto si paventava l'ipotesi di vedere alcuni elementi della juniores targata Frighetto-Negro scendere in campo per difendere i colori della prima squadra nella trasferta in casa della Barrese, match valido come ultima giornata del girone di andata. Così però non sarà e allora il Grifo si rituffa nel caos più assoluto quando mancano meno di quarantott'ore alla chiusura del mercato di riparazione, che accenderà la spia off domani sera alle ore 19, con la trattativa tra Solazzi e Ghiotto inabissata per ovvi motivi.
Serve più di un miracolo per salvare una società gloriosa come il Grifo ormai destinata a salutare la bella compagnia della massima serie per ripartire da chissà dove: il futuro è più che mai incerto.
"I motivi che hanno spinto alla scelta di non mandare i ragazzi della Juniores in campo sabato sono molteplici – spiega Cazzola – in primo luogo perché la maggior parte di essi il sabato va a scuola e poi perché giocano in un campionato che li vede protagonisti di un'ottima stagione e saldamente fissi nelle posizioni nobili della classifica, visto che attualmente sono secondi ad un punto dal primato".
Ma non è tutto.
"Moralmente non trovo giusto mandarli in campo in cinque a prendere venti gol a partita contro squadre imbottite di giocatori esperti che praticano questo sport da sempre. Sarebbe troppo facile scegliere cinque elementi ogni sabato e metterli in campo, questa non è la strada giusta per salvare il Grifo: perderemmo dei talenti nel giro di qualche settimana".
– E dunque cosa succederà?
"Mi piange il cuore pensare che il Grifo potrebbe sparire, io che quindici anni fa ero seduto attorno ad un tavolo con altri amici per fondare questa società. Se in queste ore non si scatenerà qualcosa, la società purtroppo è destinata a morire, perché non ci sono i presupposti oggi come oggi di continuare. Alla quarta assenza la squadra viene estromessa d'ufficio da qualsiasi competizione e dovrà ripartire dalla Serie D".
– Ma non c'è possibilità che possiate cambiare idea?
"Il cuore vorrebbe farmi cambiare idea, ma bisogna usare la testa in questi casi e non posso assumermi la responsabilità di mandare l'unico dirigente volontario rimasto, Elio Savegnago, in giro per l'Italia con cinque giovani".
Uno sfogo amaro per uno come Cazzola che il Grifo lo ha creato, cullato e sostenuto sin dagli albori del futsal arzignanese. Il Grifo deve molto al suo settore giovanile che negli anni ha vinto tutto quello che c'era da vincere conquistando lo scorso anno due argenti con l'Under 21 e la Juniores a livello nazionale, facendo man bassa nei tornei regionali. Il settore giovanile più volte costretto a camminare da solo, però non può salvare la massima serie. Le istituzioni e gli imprenditori possono fare qualcosa: il Grifo è patrimonio della città arzignanese e non si può gettare al vento una storia di successi.
Il presidente Ghiotto la scorsa settimana aveva detto di essere pronto a dare le proprie dimissioni senza alcuna pretesa. È giunta l'ora che qualcuno si faccia avanti, ad Arzignano sono in molti a poter salvare questo patrimonio sportivo.
Stefano Testoni