Era una scommessa quella di Andrea Centonze, gettato un po' allo sbaraglio alla guida tecnica del Napoli Vesevo dopo l'esonero di Maurizio Deda. Ma il Napoli Vesevo ci ha abituati ad andare controcorrente, anche nell'anno della promozione in serie A, quando per motivi differenti andarono via Corazza e Gerbasi. Tutti si aspettavano rinforzi all'altezza ed invece quel gruppo, da solo, riuscì nell'impresa promozione a dispetto di club più blasonati e costruiti per vincere. Centonze ha vinto la timidezza iniziale mettendosi in discussione, confrontandosi con la squadra. D'altronde non si può pretendere di insegnare qualcosa ad un giocatore come Sandrinho, piuttosto ognuno mette sul piatto le sue idee per praticarle in campo. Tanto per fare un esempio. In realtà, è andata proprio così, la squadra aveva bisogno di assestare la fase difensiva e nel girone di ritorno tutto è migliorato. Centonze è un grande conoscitore della disciplina, dei segreti tattici delle squadre avversarie, mancava sicuramente di quel pizzico di personalità per dare una scossa maggiore al gruppo, per far capire loro che quest'anno si poteva archiviare anche con un risultato straordinario. Quella scossa è arrivata da sola, nella finale di coppa Italia e l'epilogo amaro dei quarti con l'eleminazione ai calci di rigore contro la Luparense ha lasciato la convinzione che l'anno venturo si possa puntare ad un altro traguardo. Parole che sposa il presidente Edoardo Cardillo: "Dopo Ruscica, abbiamo lanciato un altro allenatore nel panorama del calcio a 5 nazionale – afferma -, dandogli la nostra fiducia. E' già questa una bella soddisfazione. Centonze ha saputo conservare l'umiltà giusta per portare avanti le sue idee ed essere usciti ai quarti di finale non è certamente demerito nostro, ma probabilmente la conseguenza di un orientamento già segnato". E il massimo dirigente ne spiega le ragioni: "Abbiamo avuto gli arbitri contro. Nella prima sfida andavano espulsi Weber e Pellegrini, nell'ultima il cartellino rosso di Salomao è stato ridicolo. Devo pensare che anche nel calcio a 5 ci sia una soggezione psicologica verso certi club. Addirittura abbiamo saputo che la Luparense avrebbe impedito la diretta Rai. Era tutto già scritto. Ma questo ci dà solo la forza per capire che il Napoli Vesevo avrebbe meritato di andare avanti". E sul futuro non si sbilancia: "Centonze ha avuto il merito di entrare in sintonia con la squadra. Sandrinho è partito male e ha finito per essere il migliore, tutti gli altri hanno dato un contributo eccezionale. Ora scarichiamo un po' di tossine e poi ragioniamo su quanto sarà nelle nostre possibilità per il prossimo campionato".