Non finisce di stupire il campionato di Serie C1. Tante sorprese e imprevedibili colpi di scena hanno caratterizzato il terzo turno, al pari di importanti conferme.
L’IMPRESA – La copertina di giornata va al Casavatore. Il team di Crisci riscatta come meglio non potrebbe la sconfitta interna col Sant’Egidio andando a vincere a Monte di Procida: prova di carattere di una squadra che ha sopperito ad una condizione fisica non ancora ottimale con la voglia di vincere. Guerra è tornato all’altezza della sua fama dopo la prestazione non impeccabile di sabato scorso, Russo sta lentamente acquisendo la forma migliore ed ha comunque già firmato cinque reti. A timbrare per primo il tabellino dei marcatori per i partenopei è stato Mele, un acquisto poco pubblicizzato ma che ha dato subito il suo contributo sul campo. In casa Traiconet, sono indicative le parole di mister Gatti a fine partita (“Bisogna ancora lavorare molto”), in quanto questo risultato dimostra che per i flegrei non sarà semplice far valere ogni volta la propria superiorità tecnica in un campionato dalle mille insidie.
LE POLEMICHE – L’altro big match di giornata, quello tra Afragola e New Team, ha visto strascichi polemici con un botta e risposta tra le due dirigenze in seguito all’attacco dei vesuviani per l’ospitalità ricevuta, in relazione allo screzio tra D’Addio e Paolillo. Sul campo è stata la squadra di Gennarelli ad aggiudicarsi i tre punti, vincendo ancora nel finale così come a Benevento, confermandosi compagine che non molla mai. Il gol vittoria è stato messo a segno da Francesco Paolillo, apparso galvanizzato dopo l’arrivo di Carcatella che potrebbe ridurgli lo spazio in squadra. Da par suo la New Team ha fatto vedere ancora una volta di essere un’ottima squadra, ma in questo avvio di stagione non è stata aiutata dal calendario ed i 2 punti in 3 partite sono pochi per una formazione che ha ambizioni di vertice. Tuttavia il campionato è lungo e questo primo scorcio ha dimostrato che difficilmente ci sarà una squadra in grado di allungare sulle altre, per cui D’Argenzio e soci hanno tempo per rimettersi in carreggiata.
LA CONFERMA – Il Sant’Egidio continua a non perdere colpi, travolgendo l’Eboli e ribadendo la propria forza. I ragazzi di Bruno possono vantare il miglior attacco del campionato con ben 25 gol in 3 partite, con Ferraioli e Mirano che in questa prima fase si guadagnano l’appellativo di “gemelli del gol” grazie ai 7 e 6 gol messi rispettivamente a segno. D’altra parte l’Eboli non deve rammaricarsi dei punti persi sul campo di una big del campionato, ma per centrare la salvezza dovrà sfruttare al massimo il fattore campo ed evitare passi falsi in match più alla sua portata.
LA SORPRESA – Alla vigilia del torneo il Cus Avellino era stato indicato come una formazione che avrebbe dato fastidio a chiunque. Le prime due uscite stagionali degli irpini confermano tale definizione: dopo il pareggio con la New Team, i lupi riescono a strappare un punto nel finale in casa del Napoli Lepanto. Il team di Oliva ha la miglior difesa del campionato con sole due reti subite, ma il dato offensivo (2 gol nelle ultime due uscite) e forse la scarsa capacità di chiudere prima le partite (anche a San Giuseppe i pomiglianesi erano andati in vantaggio per poi subire il pareggio) non ha consentito uno scatto importante per una squadra che rimane comunque imbattuta dopo tre giornate.
IL CROLLO – Lo scorso anno il limite della Flegrea era rappresentato dal rendimento esterno. Dopo la beffarda sconfitta con la Traiconet all’esordio, con un’ottima prestazione e una rimonta subita nel finale contro una delle corazzate del campionato, si era pensato che questa tendenza potesse essere invertita, anche alla luce degli acquisti d’esperienza effettuati in estate. Invece il team di Di Iorio crolla letteralmente in quel di Cardito, contro una Trilem con valori tecnici inferiori ma sempre affamata e super motivata dal tecnico Imperatore. Aliano e soci sono partiti col piede giusto in questo campionato, evidenziando quella grinta necessaria per una squadra che punta al mantenimento della categoria.
LA CURIOSITA’ – Sorprende la coincidenza tra la vittoria del Miseria e Nobiltà contro la Turris ed il successo all’esordio dei maddalonesi contro il Nocera. Così come quindici giorni fa, D’Angelo e soci si sono fatti rimontare dal 3 a 1 fino al 3 a 3, per poi vincere per 4 a 3 nel finale. Questa volta il match winner è Daniele Riso, che sembra aver già trovato la sua dimensione dopo il suo arrivo dal Napoli Lepanto poco prima della trasferta del Miseria e Nobiltà con la Flegrea. I casertani inanellano dunque la seconda vittoria interna stagionale, confermando la tendenza già avuta lo scorso anno di squadra difficilmente battibile tra le mura amiche.
AL PALO – L’unica formazione ancora a quota zero è proprio la Turris, uscita sconfitta in extremis dal PalaFeudo. Nonostante tre buone prestazioni i corallini non sono riusciti ancora a raccogliere punti, ma la classifica è corta ed i segnali positivi ci sono nonostante i risultati.
LACRIME E SORRISI – Il Real Sant’Erasmo continua a produrre gioco ma a raccogliere poco. La sfida casalinga contro il Real Calvi Simaldone avrebbe potuto rappresentare l’occasione per i primi tre punti, ma un ottimo primo tempo ed un momentaneo vantaggio di 3 a 2 fino a dieci minuti dalla fine non sono bastati. Tre punti che finalmente arrivano per i sanniti, anch’essi poco fortunati nelle prime due uscite, con la coppia Catalano-Pinto che si conferma valore aggiunto di questa squadra.
VA BENE COSI’ – Succede quasi tutto negli ultimi minuti tra Gladiator e Nocera. Il risultato finale è un pareggio che può star stretto ad entrambe: ai sammaritani per non aver sfruttato il fattore campo e per aver subito la rete del 3 a 3 allo scadere dopo una bella rimonta, ai molossi per aver condotto la gara fino a cinque minuti dalla fine. Il Gladiator non ha ancora iniziato a carburare per quelle che sono le sue possibilità, mentre il Nocera dimostra ancora una volta di essere una squadra arcigna e difficile da battere, con elementi ottimi per la C1 come gli autori dei gol Imperato e Padovano.