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E’ senza dubbio Danilo Varriale il protagonista assoluto del sesto turno di campionato. La sua storia ormai la conosciamo tutti: dopo la finale dei playoff 2009/2010 tra il San Marzano ed il suo Casavatore, Varriale si ferma a causa di un ginocchio gonfio. La diagnosi precisa dell’infortunio non si conosce bene, ma poi emergono la rottura del menisco e una lesione di secondo grado del legamento collaterale. In seguito subentrano dei problemi di calcificazione, che tengono fuori il forte calcettista per un anno e mezzo. Giovedì sera Varriale è tornato in campo nell’impegno in Coppa Italia contro la Traiconet, ma la vera apoteosi è arrivata al minuto numero 14 di Casavatore-Gladiator di sabato scorso, con la rete dell’1 a 0 che rompe un lunghissimo digiuno forzato.
Danilo, inizialmente credevi che il tuo infortunio potesse essere così grave?
“A dire il vero no, poichè pensavo che fosse una semplice distorsione”.
In questo lasso di tempo hai mai pensato di smettere?
“Mai, perchè la volontà di tornare è sempre stata forte. Di sicuro non poter giocare per motivi che non dipendessero da me è stata dura”.
Il presidente Caturano ha aspettato a lungo il tuo rientro, ricordando spesso la tua assenza.
“Adesso sono pronto a ripagare la fiducia che ha riposto in me nonostante un anno mezzo di stop. Devo ringraziarlo perchè mi ha aspettato ed ha puntato su di me anche quando non ero ancora pronto”.
Spesso quando si rientra dopo un brutto infortunio si ha un blocco psicologico nei contrasti o nel calciare.
“In tal senso sono preparato perchè ho già avuto quattro interventi alla stessa gamba. In questi casi bisogna recuperare la fiducia e la tranquillità. In Coppa ad esempio ho calciato neanche una volta, mentre sabato al primo tiro ho fatto gol”.
Descrivici il gol e l’emozione che hai provato in quel momento.
“Ho ricevuto palla su una rimessa laterale vicino alla nostra porta, ho saltato due uomini e di punta l’ho messa all’incrocio. La prima cosa che ho fatto è stata buttarmi a terra e piangere, e ho visto gli occhi lucidi di mister Crisci e dei miei compagni. E’ stata una liberazione, uno sfogo da comprendere per un ragazzo di 30 anni che è rimasto fermo tutto questo tempo”.
C’è qualcuno a cui vorresti dedicare la rete?
“Senza dubbio alla società tutta, dal presidente all’allenatore, da Gregorio Martino ai tifosi che sono sempre rimasti al mio fianco”.
Dove può arrivare, con un Varriale in più, il Casavatore?
“Questo campionato è molto difficile. Purtroppo siamo partiti con qualche passo falso, ma adesso dobbiamo recuperare. Stiamo acquisendo la logica del gruppo e sono convinto che rientreremo nelle primissime posizioni: se non arriveremo primi sicuramente centreremo i playoff, questa è una promessa come quella che feci il primo anno che vestii questa maglia”.