Una vita da poliziotto in prima linea, in strada, quelli che combattono i delinquenti faccia a faccia. Una passione per lo sport culminata con la voglia di creare una societ? dilettantistica e un progetto che oggi si chiama calcio a 5. Parliamo di Antonio Pappalardo, 38 anni, presidente della Napoli Barrese, club che milita in serie A2, da vent?anni in polizia giudiziaria. In una tribuna al palasport, a caccia di malviventi. Quando muore un collega in un modo cos? barbaro come ? successo al povero ispettore di polizia Filippo Raciti, la rabbia ? tantissima. ?Questa gente va solo per picchiare, molti sono pregiudicati, rapinatori, spacciatori. Durante la vita di tutti i giorni vive per delinquere. Non sono i tifosi della squadra avversaria l?obiettivo, ma la polizia. A volte ci si trova a combattere su un fronte e sull?altro. Ne pagano le conseguenze tutte le brave persone?. E? quanto sostiene Pappalardo che ricorda due episodi: ?Ho vissuto un?esperienza al San Paolo in cui non c?erano sostenitori ospiti allo stadio. Fu assaltato il commissariato e incendiarono delle macchine. Lo vediamo solo nei film americani. Qui ci vuole repressione. I teppisti che crearono disordini ad Avellino, quando mor? Sergio Ercolano, sono stati successivamente identificati, ma sono ancora in libert?. Chi ha precedenti penali deve avere il divieto di frequentare lo stadio. Sono quelli che trascinano anche ragazzi con la fedina penale pulita?.
Poliziotto primo nemico, insomma, cos? come cantavano i tifosi del Catania. ?E non erano in trenta. Non sono la maggioranza, ma comunque un numero considerevole di marciume che si muove con coltelli, bombe carta, anche molotov e ci lanciano addosso di tutto. Lo abbiamo visto. A volte sono state sequestrate delle asce, tra un po? arriveranno armati allo stadio. I nostri strumenti di difesa non sono adeguati. Come facciamo a combattere quella che diventa una vera guerriglia con scudi, manganelli e caschi? E? certo che non vorremmo mai farlo, ed invece diventiamo il bersaglio di questa gentaglia. Raciti aveva la mia stessa et?, un poliziotto di strada sa che pu? succedere qualsiasi cosa, ma se si va a sventare una rapina, se c?? un agguato di camorra, non uno che deve garantire l?ordine pubblico?.
La soluzione da adottare, magari tornare all?idea di vietare lo stadio ai tifosi in trasferta.
?Ci vogliono solo leggi pi? severe- conclude Pappalardo -, i reati commessi allo stadio devono essere equiparati ad altri pi? gravi nel codice penale, facendo scontare una pena salatissima a chi viene condannato. Anche 10 anni di galera e certezza della pena. Altro che indulto, cos? questo marciume inizia ad avere paura e ci penser? due volte prima di venire a compiere atti di violenza allo stadio?.
(articolo sulla Gazzetta dello Sport del 5/02/07)