Dopo circa un mese e mezzo, il giudice sportivo si è pronunciato circa il reclamo dello United Colours in occasione della partita col Pomigliano. Riavvolgiamo il nastro: la gara si era conclusa per 4 a 3, ma nel secondo tempo l’arbitro Izzo di Torre Annunziata aveva espulso un giocatore del Pomigliano per uno scontro con un componente della panchina avversaria e, dopo alcuni minuti di sospensione, ordinato la ripresa del gioco permettendo ai padroni di casa di schierare cinque elementi. Un errore tecnico che è apparso evidente dalle nostre immagini. Sembrava che il direttore di gara fosse intenzionato ad ammettere la propria colpa, ma il giudice sportivo ha deciso di omologare il 4 a 3 in quanto Izzo ha dichiarato di non ricordare se il giocatore espulso fosse in campo o in panchina. Seguono il commento amaro del presidente dei partenopei Enzo Imperatore e il testo del Comunicato Ufficiale.
L’Italiano appartiene a un popolo che definirlo “particolare” si rischia di divenire demagogici .
L’Italiano appartiene a un popolo che (tranne “casi eccezionali”) NON ASSUME MAI POSIZIONI , non si schiera mai, e’ abile nell’arte della diplomazia e del “machiavellismo” intendendo per tale (Wikipedia) quell’arte del governare in base alla quale il governante pur di raggiungere il proprio fine si serve di ogni singolo espediente, anche il più subdolo o spietato, indipendentemente da ogni considerazione di carattere morale ; senza andare molto lontano nella “storia” basti pensare che siamo l’unico popolo che ha “PAREGGIATO” una guerra mondiale (la II^ guerra mondiale, stando un po’ di qua’ e un po’ di la’) …………………che nel periodo del boom economico (anni ’60), quando ancora in Italia non si aggirava lo spettro di un “forte” sviluppo dell’ideologia comunista, per non scontentare un partito che comunque rappresentava il 22% circa degli elettori, costruimmo la politica delle “convergenze parallele“, un ossimoro per indicare che a due partiti o movimenti può “capitare” di convergere su alcuni punti, pur mantenendo una sostanziale coerenza con le rispettive (e differenti) culture e linee politiche……………………..che nel periodo di massima espansione del comunismo nel mondo (anni ’70), quando il PCI poteva “rischiare” di assumere le redini del governo, ci inventammo il “compromesso storico” facendo sorridere (eufemismo) i padri del pensiero politico.
L’Italiano appartiene a un popolo che (“tranne casi eccezionali”) crede poco nella GIUSTIZIA perche’ il complesso normativo che la sostiene e’ il piu’ complesso, articolato e difficile (o facile …..se ci mettiamo dalla parte degli avvocati)da gestire; qui e’ inutile (lo sappiamo bene tutti !!!) addentrarci in ulteriori analisi ma basti solo pensare che i tempi medi del giudizio civile di primo grado supera i 1.000 giorni ma soprattutto, recuperando un argomento a noi caro, e’ sufficiente riflettere sul fatto che il piu’ grande scandalo sportivo del dopoguerra (Calciopoli) ha offerto un panorama che, osservato nel suo insieme, ci offre l’immagine di un calcio che si fa sintesi efficace e sinistra dei mali del nostro paese.
L’Italiano appartiene a un popolo che (tranne “casi eccezionali” tra cui i “gemellati” Guerin Sportivo e Punto5) ha prodotto un giornalismo “poco coraggioso” , che difficilmente crea occasioni per smettere di tenere la testa sotto la sabbia e iniziare a guardare in faccia alla realta’ del nostro paese, fuggendo qualsiasi tentazione di infangare il “sistema”, ma lavorando per far sì che possa diventare un po’ piu’ pulito.
Oggi ci siamo resi conto che anche la BEFANA e’ Italiana !!
Si proprio cosi perche’ oggi la befana ci ha portato in dono la sentenza di primo grado (dopo circa 50 gg dalla partita con il Pomigliano) dell’organo di giustizia sportiva che , pur ammettendo un errore “SOLO DI MEMORIA” dell’arbitro, ha rigettato il nostro reclamo
Vi riportiamo integralmente il testo del comunicato lasciando a voi le riflessioni e i commenti del caso.
Noi pero’ che facciamo “cultura dell’integrazione” e DOBBIAMO far assumere ai nostri ragazzi la consapevolezza che bisogna continuare a credere in quei “casi eccezionali” e soprattutto avere “la forza e il coraggio” di farli crescere e maturare per far sì che LORO appartengano, in futuro, a quei “casi eccezionali” che nel frattempo ci auguriamo diventino “casi ordinari”, andremo avanti sottoponendo agli organi di giustizia sportiva le immagini dell’incontro( forniteci dal “caso eccezionale” Punto5) che ben documentano il fatto ma soprattutto coinvolgendo la societa’ del Pomigliano che forse non avra’ lo stesso “vuoto di memoria” dell’arbitro e probabilmente fara’ un gesto che potrebbe collocarla tra “quei pochi casi eccezionali”.
E’ un tentativo, una speranza, un “piccolo” atto di coraggio per continuare a credere nella nostra mission.
Ci proveremo con tutte le nostre forze, attingendo al nostro piccolo budget( gli avvocati si pagano ma chissa’ forse qualche avvocato che appartenga alla razza dei “casi eccezionali” si trova ) che altrimenti sarebbe stato destinato ad attivita’ piu’ ”solidali” .
Ma soprattutto lo facciamo perche’ in un momento storico come l’attuale crediamo che anche con questi “piccoli atti di coraggio” si possa contribuire al cambiamento del nostro paese e generare fiducia nelle grandi qualita’ del nostro popolo.
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Comunicato ufficiale Figc n° 64 del 5 gennaio 2012
CAMPIONATO DI CALCIO A 5 SERIE C2
RECLAMO UNITED COLORS OF FUTSAL – GARA FUTSAL POMIGLIANO / UNITED COLORS OF
TUSAL DEL 19.11.2011 – CALCIO A CINQUE SERIE C2
Il G.S.T., sciogliendo la riserva di cui al c.u. 48 del 24.11.2011; visto il reclamo della società United Colors
of Futsal, ritenutane la ritualità e la proponibilità, nel merito rileva che lo stesso è infondato e, pertanto, deve
essere rigettato. La società reclamante si duole che l’arbitro sia incorso in un errore tecnico, in quanto, pur
avendo espulso il calcettista Miranda Luigi (Futsal Pomigliano), per doppia ammonizione, al 21’ del primo
tempo, avrebbe fatto disputare il resto della gara, alla società Futsal Pomigliano, costantemente con cinque
calcettisti. Di conseguenza, la reclamante ha chiesto che fosse disposta la ripetizione della gara, in ragione
del cennato, presunto errore tecnico arbitrale. Orbene, letti gli atti ufficiali di gara e sentito l’arbitro a
chiarimento, è emerso che, al 21’ del primo tempo, a seguito di un fallo di gioco di un calcettista della
società Futsal Pomigliano, del quale il direttore di gara non ricorda il numero di maglia, erano entrati in
campo i componenti delle panchine di entrambe le squadre e si era creata una notevole confusione. In tale
frangente, l’arbitro notava il calcettista n. 5 della società Futsal Pomigliano, sig. Miranda Luigi, che reagiva
all’aggressione fisica attivata dal massaggiatore della società avversaria, sig. Santomenna Giuseppe. Per
tale motivo, l’arbitro ha provveduto sia ad espellere il calcettista, sia ad allontanare il massaggiatore. Il caos
determinatosi in campo, tra spettatori che erano entrati sul terreno di gioco e calcettisti, nonché dirigenti, ha
indotto l’arbitro a sospendere la gara ed a rientrare negli spogliatoi. Dopo circa dieci minuti, l’arbitro
rientrava sul terreno di gioco e riprendeva la gara, facendola proseguire, consentendo ad entrambe le
società di giocare con cinque calcettisti, poiché non ricordava se il calcettista espulso, al momento
dell’adozione del provvedimento disciplinare, fosse in campo, o in panchina. Poiché, in ordine alla vicenda
in esame, non può sussistere certezza sulla posizione soggettiva del calcettista espulso (si ribadisce: se in
campo, o in panchina), questo G.S.T. non può che prendere atto della grave defaillance di memoria
dell’arbitro e, sotto il profilo obiettivo, della grave superficialità, denotata nella circostanza, tale da non consentire una ricostruzione, completa ed inoppugnabile, della vicenda in esame. P.Q.M.
DELIBERA
di rigettare il reclamo e di omologare il risultato conseguito sul campo (4-3 a favore della società Futsal Pomigliano);dispone addebitarsi la tassa reclamo sul conto della società reclamante.