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La Flegreanon vuole fermarsi più e punta al sesto successo consecutivo nella trasferta più difficile di tutto il girone di ritorno. Vincere contro il Gladiator significherebbe davvero mettere le ali, non sarà affatto facile ma i “Guardascione boys” hanno i mezzi per farlo. Mister Di Iorio potrà contare su tutta la rosa a disposizione, eccezion fatta per Marchesano, che tornerà probabilmente dopo il turno di riposo a metà febbraio e Canciani, il cui rientro non è immediato. Protagonista della nostra intervista settimanale è Antonio Loasses, classe91’, che ha segnato due reti in questo campionato, entrambe in casa con Sant’Egidio e Trilem. Manca il gol in trasferta e proviamo ad aiutarlo con l’intervista scaramantica che finora ha portato bene a Ciotola ed Esposito. Il giovane calcettista ci ha parlato della sua breve esperienza nelle categorie nazionali, delle differenze che ha notato trala Bela C1 e dei suoi limiti in zona gol … da risolvere in tempi brevi!
1)Antonio Loasses, iniziamo a parlare di te, ripercorriamo le tappe della tua breve carriera: il passaggio dal calcio a 11 al futsal, l’esordio nelle categorie nazionali fino al tuo arrivo alla Flegrea, raccontaci
Ho sempre amato il calcio a 11 ed ho sempre cullato il sogno di diventare un calciatore professionista sin da piccolo, poi con il passare del tempo ho perso gli stimoli ed ho pensato che non fosse lo sport adatto a me. Finchè un carissimo amico mi propose di svolgere la preparazione atletica con una squadra di serie A2, il Città del Golfo, diventato l’anno dopo Frosinone c5. Sembra ieri, mi trovai sul parquet insieme ad 11 brasiliani di livello nazionale tra i quali Zè Renato, Vagner, Lanconi, Brumatti ed un allenatore di fama mondiale come Antonio Ruben Vaz. Parlavano portoghese durante l’allenamento, capivo poco o nulla ma fingevo di afferrare. Ritrovai la passione e da quel giorno è diventato il futsal lo sport più bello del mondo. Terminata la parentesi laziale, sono passato alla Paganese in serie B per avere maggiore spazio e mettermi in mostra in B, scelta che non si è rivelata tra le migliori visto che è durata soltanto 3 mesi nonostante l’appoggio di due persone splendide come il vice presidente Ciro Vitiello ed il mister Fiore Pepe. Arriviamo al 30 novembre quando alle 9 di mattina mi arriva la telefonata di Francesco De Martino, nostro allenatore in seconda, che mi convinse in un minuto a trasferirmi nella famiglia Flegrea. Oggi posso dire che è stata la scelta migliore fatta finora.
2)Oggi alla guida tecnica c’è Augusto Di Iorio: come ti stai trovando con i suoi metodi di allenamento magari paragonandolo ai tuoi allenatori di Frosinone e Pagani?
Sono troppo giovane per fare dei paragoni, quindi mi limito alle cose che mi hanno insegnato. A Frosinone da Ruben Vaz ho acquisito il minimo indispensabile per giocare a futsal, a Pagani con mister Pepe non ho potuto imparare granché per vari problemi che avevamo ogni allenamento ma lo stimo per la serenità con cui lavora, mister Di Iorio, di cui già mi avevano detto un gran bene prima che venissi qua, è uno che dialoga allo stesso modo con tutti i giocatori, che sia under o un veterano. So che con lui posso davvero migliorare moltissimo visto che è difficile trovare in giro un allenatore che cura tutti i piccoli particolari come fa lui.
3)Sabato è arrivata la quinta vittoria di fila contro la Trilem, un 5-0 che porta anche la tua firma, sii sincero, sei più contento della vittoria o del ritorno al gol?
Sono più contento della vittoria, perchè so quanto ci tenevano i miei compagni dopo la sconfitta dell’andata: Per quanto concerne il gol non mi accontento mai perché voglio farne sempre di più.
4)Sabato trasferta di ferro su un campo caldo come quello del Gladiator, una vittoria sarebbe fondamentale, che partita ti aspetti?
Essendo una matricola di questa categoria, non conosco il Gladiator, però vedendo gli ultimi risultati penso che sarà una bella battaglia. Noi noi siamo in un bel momento di forma ed è difficile fermare un treno in corsa.
5)L’Afragola è a meno 9, pensi che la lotta per il vertice sia un discorso riaperto?
Penso di no. Poi se dovessero incorrere in qualche altro passo falso ne potremmo riparlare.
6)Per quanto riguarda invece la corsa al secondo posto, non ti chiedo della New Team perché, così come il Gladiator, è una squadra che ancora non l’hai vista all’opera, ma chi ti ha impressionato di più tra Lepanto e Traiconet?
Il Lepanto mi ha impressionato di più e penso sia la maggiore indiziata per il secondo posto.La Traiconet ha qualche individualità di spessore ma mi ha colpito di meno.
7)Facciamo un gioco, sei un fantallenatore e hai la possibilità di mettere in campo un super quintetto di serie C1, chi scegli?
Anche qui devo basarmi su quello che ho visto finora. Il mio top five è Guerra, Attanasio, Starace, M.Esposito e Mollo.
8)Tu che hai avuto la possibilità di calcare anche palcoscenici nazionali, seppur per breve tempo, mi dici il calcettista più forte con il quale hai giocato insieme e quello più difficile da giocarci contro?
Il più forte con il quale ho avuto la fortuna di dettare è stato Danilo Lanconi, che attualmente non sta giocando ma che ha vestito per 10 anni la maglia della nazionale brasiliana vincendo anche un mondiale. Da avversario invece Rodrigo Texeira, ci giocai contro 2 anni fa in un triangolare quando lui era al Rieti. Adesso gioca per la Cogianco.
9)Riguardo alle differenze tra la Be l’attuale C1, hai notato differenze tecnico-tattiche? Se sì di che tipo?
Non ho trovato enormi differenze.La C1 un alto livello tecnico. Sinceramente prima di mettere piede in questo campionato, non mi aspettavo di trovare un’intensità di gioco così alta.
10)Raccontaci adesso il gol o la partita più bella da quando giochi a futsal!
Il gol più bello lo feci a Gragnano l’anno scorso: esordio in A2 subito bagnato da un bel gol. La partita più bella sicuramente la finale di Coppa Italia di quest’anno con il Sant’Erasmo. Non misi piede in campo ma resta tuttora la mia unica finale in carriera.
11)Ed il giorno che cancelleresti dalla tua mente, che ne so una finale persa, un rigore sbagliato, una sconfitta!
Sempre la finale. Se da un lato mi ha trasmesso una carica agonistica far parte di quella partita, dall’altro lato ho sofferto insieme alla mia squadra per quella cocente delusione.
12)Porti un cognome pesante sulle spalle, un cognome che ha fatto la storia nei primi anni di calcio a 5 inCampania. Ti chiediamo: chi è il più forte dei Loasses: Ciro, Maurizio, Guglielmo o … Antonio?
Sicuramente Loasses è un cognome pesante in questo sport a livello regionale, un cognome che mi dà motivazioni ulteriori in quanto ho voglia di dimostrare di poter confrontarmi con loro. Tutti e 3 fratelli hanno qualità differenti, ognuno ha una sua dote, però preferisco Guglielmo, ha 42 anni e continua a fare la differenza in campo. E’ il classico trascinatore che fa rendere al massimo anche il resto della squadra.
13)Quali sono pregi e difetti di Loasses nella vita ed in campo?
Il fatto di essere troppo buono con le persone lo ritengo sia un pregio che un difetto. Sul piano tecnico, il mio pregio migliore è la rapidità nei movimenti e nel cambio di passo, il difetto è che faccio fatica a vedere la porta, ma spero di migliorare sotto questo punto di vista, magari già da sabato.
14)Hai un rito scaramantico prima di una gara o un’esultanza particolare?
No. Faccio solamente il segno della croce prima di iniziare la partita. Gesto che ripeto ogni volta che gonfio la rete
15)Concludiamo col solito giochino: Antonio Loasses nel mondo professionistico del calcio a 11, chi sarebbe?
Non saprei. Sul campo grande giocavo laterale perché ero abbastanza veloce. Qualcuno mi ha suggerito Beppe Signori, solo che lui segnava gol a raffica. Personalmente, così come miei tanti coetanei tifosi del Napoli, impazzisco per il Pocho Lavezzi, mi somiglia molto soprattutto per i … pochi gol che mette a segno.
Comunicato stampa Virtus Futsal Flegrea