Una partita assurda, persa sul campo ma vinta con l’anima e con il cuore. Una squadra di casa che non ha giocato col pallone ma che andava a caccia dell’avversario. Una guerra. Uno spettacolo davvero bruttissimo per le persone presenti al campo. Mamme di ragazzini che erano andate lì a prendere i propri figli alla scuola calcio e si sono ritrovati in mezzo ad un branco di cannibali che, minacciavano ripetutamente avversari e arbitro, sputavano su ogni persona presente in campo che non facesse parte della propria squadra, e addirittura rompevano il naso a Saturnino, reo di aver commesso un fallo senza neanche farlo volontariamente. La cronaca della partita in questi casi viene messa in secondo piano, anche perchè sotto il piano tecnico non c’era paragone tra le due contendenti. Un bollettino di guerra a fine partita: Zolfo caviglia destra gonfia per un intervento in gamba tesa, Imparato polpaccio lesionato e dito della mano gonfio, Veneruso dito della mano gonfio e botte su entrambe le gambe e Saturnino naso rotto sono solo alcune delle lesioni riportate dai giocatori corallini. Dirigenti della squadra locale tra cui l’allenatore che non riuscivano a controllare i propri giocatori (se così possono essere definiti). Il numero … … che, oltre a minacciare e a colpire per tutta la partita gli avversari, dopo essere stato espulso, accingeva con sputi e pietre il direttore di gara e i giocatori nerazzurri. “Sembrava essere tornati indietro di vent’anni” come ha dichiarato mister Conte al termine della gara, che ha poi proseguito: “Sono indignato. Vedere oggi una gara del genere non merita nemmeno di commentarla. Abbiamo subito minacce verbali sin dai primi minuti di gioco. Sapevamo che poteva essere una gara maschia, ma subire schiaffi pugni e sputi é troppo. Siamo stati bravi a non cadere in nessuna delle loro provocazioni, ma la cosa che mi lascia allibito è che a fine gara nessuno ci ha chiesto scusa. Anzi i commenti erano contro l’arbitro reo evidentemente di non averli fatti passare il turno, invece quel poveretto impaurito ha fatto finta di non vedere tutto ciò che si sono permessi di fare in campo. Infatti non so come abbia fatto a non vedere un gancio in pieno volto a Saturnino con naso rotto e sanguinante, reo solamente di aver commesso un fallo. Io credo che noi addetti dovremmo essere educatori e dare l’esempio. Ma questa gara tutto è stato tranne che una gara di sport.
Ufficio Stampa Parco Città
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