Le dimissioni di Marcello Serratore dalla panchina del Benevento, probabilmente, erano nell?aria gi? da qualche giorno, ma sono diventate realt? concreta nel momento in cui il tecnico di Gragnano ha dovuto prendere brutalmente atto che a fronte delle ulteriori cessioni di giocatori avvenute tra novembre e dicembre la Societ? si ? dichiarata non certa di poter garantire l?arrivo di giocatori che potessero permettere alla squadra di poter lottare per evitare la retrocessione.
Serratore ne ha preso atto ed ha ritenuto che fosse arrivato il momento di lasciare, senza rancore, anzi con grandissimo dispiacere, augurando al suo vice Solinas, che ha assunto la guida della squadra, di riuscire in un?impresa che al momento appare davvero disperata.
Marcello, non sei pi? l’allenatore del Benevento: per quali ragioni hai deciso di mollare la conduzione tecnica della squadra?
Sicuramente ? una decisione sofferta ma necessaria. Ci terrei prima di ogni cosa a sottolineare che il sottoscritto non ? il tipo che scappa alle prime difficolt?, anzi, e che le dimissioni non sono neanche il capriccio di un momento bens? una conseguenza di un dato di fatto oggettivo.
C’? una domanda che molti hanno avanzato nelle ultime settimane: perch? non hai lasciato prima? Non era forse opportuno dimettersi dopo quattro-cinque sconfitte consecutive?
Nella mia carriera di allenatore mi sono sempre preso le responsabilit? delle sconfitte che subivano le mie squadre e anche a Benevento l’ho sempre fatto, basta andare a controllare le mie interviste post-gara. Nelle settimane precedenti, alle prime sconfitte non tutte meritate, non penso che fosse il caso di abbandonare la squadra ma solo quello di sottolineare alla Societ? l’esigenza di potenziare un organico che a partire gi? dal “sontuoso”, ma povero di calciatori, ritiro precampionato era sembrato non adatto. La Societ?, resasi conto anch’essa che la rosa andava potenziata sia numericamente ma soprattutto qualitativamente e non solo con l’acquisto di un pivot (peraltro mai avvenuta), ha cercato a partire da settembre, passando per il mercato di riparazione di novembre e finendo con l’ultimo mercato degli svincoli di dicembre di apportare i giusti correttivi ma, vuoi per richieste iperboliche, vuoi per giocatori non adatti a farci fare il salto di qualit? e vuoi soprattutto per i netti rifiuti a venire a giocare a Benevento, tutto ci? non ? stato possibile e anzi, ? innegabile, la squadra ? stata ulteriormente indebolita con le cessioni di Perrotti, Bernardi e Toni. Questo non ? il tentativo di “pararsi il c….” come pu? pensare qualcuno ma solo la descrizione, onesta e sincera, di come sono andate realmente le cose. Chi invece ? in malafede o non conosce la realt? dei fatti pu? pensare ci? che vuole.
Hai parlato con la squadra? I giocatori come hanno accolto la tua decisione?
Questo ? un altro punto che mi piace sottolineare e cio? la totale correttezza e franchezza che ho sempre avuto con tutti, e sottolineo tutti, i calciatori da me allenati. Anche in questo, se qualcuno ha tentato di mettere scompiglio nello spogliatoio, ha miseramente fallito in quanto, con tutti i ragazzi all’interno dello stanzone, ci siamo sempre parlati anche in modo duro ma sempre nel rispetto dei ruoli e delle persone ma soprattutto, ci? che si diceva nello spogliatoio per noi era sacro e se qualcuno al di fuori ha cercato o voluto sapere qualcosa sicuramente ha perso tempo in cose che non lo riguardavano. Oggi io sono voluto andare di persona al campo a comunicare la mia decisione proprio perch? con i ragazzi mi lega un rapporto eccezionale e quindi mi ? sembrato giusto e doveroso verso di loro. Come hanno reagito, scusatemi, ma ci tengo di cuore a tenermelo per me anche perch? ? stata un’ulteriore dimostrazione di ci? che ho sempre pensato del rapporto che ho con i miei giocatori.
Marcello, qual ? la sensazione prevalente nel momento in cui lasci Benevento? Rancore, rammarico o cosa?
Nessun rancore, ci mancherebbe. Io a Benevento sono stato benissimo ed accolto in maniera splendida da tutti. Penso che sarei ipocrita se dicessi che non mi dispiace, ma ripeto, credo che in questo momento sia giusto cos?.
Cosa potr? succedere adesso? La squadra, fortemente rimaneggiata, ? stata affidata al tuo secondo, Antonio Solinas: non credi che la salvezza sia ormai una missione impossibile?
Io penso che se dovessero arrivare dei giocatori ad infoltire la rosa la squadra potr? salvarsi tranquillamente, altrimenti sarebbe veramente dura risalire la china. Ad Antonio Solinas, mio secondo dal primo giorno in cui sono arrivato a Benevento, mi lega una stima ed una profonda amicizia che durer? sicuramente nel tempo, per non parlare poi di come lui e la sua famiglia mi hanno accolto in casa loro, meglio di un parente, a lui, dicevo, va tutto il mio pi? sincero ” in bocca al lupo” per questa avventura che sicuramente lui porter? al termine avendone tutte le capacit?. E poi lui non ha nulla da perdere, tutto quello che riuscir? a fare sar? una cosa in pi? e nessuno mai gli potr? rinfacciare nulla, anzi sono certo che se dovessero regalargli dei giocatori in rosa Antonio riuscir? a salvare la squadra.
Per chiudere, Marcello, vuoi mandare qualche saluto particolare a persone di Benevento? Chi hai sentito pi? vicino in questo anno e mezzo?
Sicuramente la prima persona che saluto e ringrazio in modo affettuoso ? il Presidente Polcino con cui ho condiviso la nascita di questa creatura chiamata Benevento C5. Poi il dimissionario D.S. Enzo Lamparelli, al quale mi lega una decennale amicizia rinforzata da questa parentesi beneventana; per Solinas ho gi? risposto prima, mentre permettetemi di abbracciare forte quello che io considero il “miglior acquisto” fatto dal Benevento in assoluto quest’anno, nonch? mio grandissimo amico, cio? il Team Manager Piero Campana, una persona veramente eccezionale, di una bont?, onest? e lealt? uniche associate a capacit? enormi, di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro. Poi ci terrei a salutare e ringraziare tutto lo staff tecnico che mi ha seguito, come il preparatore dei portieri Attilio De Rosa, i preparatori atletici Carmine Catena e Roberto Sanginario, il Dott. Fusco con i suoi fisioterapisti ed il “grande” magazziniere Michele Marrone.
Saluto e ringrazio i tifosi che ho avuto l’onore di conoscere a Benevento e che ci hanno sempre sostenuto senza farci mancare mai il loro affetto ma vorrei finire con il ringraziare ed abbracciare fortemente i miei giocatori con i quali, nonostante tutto, si ? creato un rapporto bellissimo ed ai quali faccio, di tutto cuore, i miei pi? sinceri “in bocca al lupo”. Grazie.
Mimmo Lacquaniti