Non molla il Gragnano, non vuole dargliela vinta a chi ha rovinato 10 anni di sacrifici in un minuto di follia. La società non vuole far passare il messaggio di una città violenta e lo farà in tutti i modi. Il primo passo, come annunciato, è quello del ricorso e la dirigenza si è affidata alle sapienti mani di uno dei migliori avvocati italiani in materia di diritto sportivo. Parliamo ovviamente dell'amico Eduardo Chiacchio che cercherà di fare il possibile per ridurrre la pesantissima squalifica con la squadra che l'anno venturo dovrebbe giocare tutto il campionato in campo neutro (a 100 km di distanza) e porte chiuse partendo con una penalizzazione di 9 punti. Tante ipotesi formulate in questi giorni, anche noi abbiamo pensato a possibili fusioni, titoli da rilevare, addirittura ipotizzato di disputare un campionato con i ragazzi dell'Under 21, vendere i migliori, fare cassa, pensare di retrocedere l'anno prossimo e ripartire tra due anni dalla B se le condizioni rimanessero tali. Ma il Gragnano spera di vedere ammorbidita la sua posizione, di avere qualche sconto per un rilancio in quello che vorrebbe essere l'anno della sfida impossibile, allestendo un team competitivo e pronto a qualsiasi impresa. Conoscendo la dirigenza e la loro passione per i colori gialloblù, per quanto hanno creato in tutti questi anni, ecco, noi vediamo un futuro in questa direzione, soprattutto dopo che hanno deciso di affidare il ricorso all'avvocato Chiacchio. C'è fiducia, c'è voglia di ripartire anche in una sfida che possa sembrare impossibile, c'è voglia di riprendersi quella A2 conquistata sul campo e che quella banda di teppisti ha tolto a quei ragazzi che l'avevano meritata in una partita perfetta.