E’ lo sport piu’ amato, forse il piu’ bello, ma il calcio (e il futsal ….la sua derivazione), anche quello di una volta, nasconde tutte le ombre che la storia del nostro paese (da piazza Fontana alla caserma Diaz) ha imparato a nascondere spegnendo la luce della verita’. In ottant’anni di scandali legati al mondo del pallone, gli illeciti accompagnano ogni campionato e sopratutto la parte finale di ogni campionato, in una Calciopoli eterna che si perpetua da quello scudetto revocato al Torino nel 1928 fino ad arrivare ai……nostri campionati minori e , ripetiamo come un mantra, dilettantistici.
Ma non sono solo i presunti giri di “regali” per “captare benevolentiae” ad animare le discussioni di questi giorni ma le frodi spotive, una giustizia sportiva “lenta” e inspiegabilmente autoritaria (…preferiamo l’autorevolezza…..), la violenza dentro e fuori i campi, una stampa e i media spesso conniventi per ragioni di audience o di sponsorizzazioni, una Federazione (anche nella espressione dei Comitati locali), organo preposto al controllo e all’indirizzamento della giusta politica sportiva, complice nel suo “silenzio-assenso”, iniziano a far riflettere se e’ davvero il caso di continuare a vivere questa passione (di tale si tratta) se poi rischi di beccarti , bene che vada, qualche sputo in faccia su qualche campo “caldo” le cui societa’ sono gia’ state radiate diverse volte e che poi si ripresentano, sotto diverso nome, con gli stessi propositi di fare sport (…eufemismo…).
Tutto questo si sa ……tutti lo sanno ………ma siamo in Italia !!!
Una storia lunga e infinita che non e’ mai terminata e che, probabilmente (a meno che nel nostro paese non succede qualcosa che riduca sensibilmente le nostre liberta’), mai finira’.
E il calcio, cosi come il futsal, e’ lo specchio di un paese alla deriva. Come dice il nostro amico Fabio Morra :“c‘è sempre una maggioranza silenziosa che osserva impotente, una minoranza che detta le regole, i protagonisti che subiscono passivamente e gli organi preposti al controllo complici nella loro inefficienza a lasciare che si manifesti un sopruso della dignità”.
Un caso emblematico di tale inefficienza si sta perpetrando nella assoluta “indifferenza” degli organi preposti al controllo, una irregolarita’ che da anni passa inosservata e che da tutti noi che facciamo e scriviamo di sport viene accettata nel silenzio, una assurdita’ che altera la regolarita’ dei campionati minori e che DEVE essere risolta con l’intervento del nostro Comitato Federale che DEVE fare la giusta pressione sugli organi di giustizia sportiva AFFINCHE’ LA STESSA SI ESPRIMA SU NUMEROSI RECLAMI IN SOSPESO DA MESI prima che si giochi l’ultima partita di campionato.
L’ultima partita di campionato si deve giocare con la piena consapevolezza delle poste in palio perche’ il calcio non e’ il poker e non si puo’ giocare al “buio”. E non e’ possibile accettare la risposta: “……siamo pieni di reclami e non ce la facciamo a rispondere in tempo…” perche’ un movimento ricco come quello campano (secondo solo alla Lombardia per numero di iscritti e quindi di introiti) deve essere in grado di risolvere in poche settimane questioni non poi tanto difficili e complesse da esaminare!!!! Parliamo di partite di calcio eh !!!
Altrimenti poi e’ chiaro che dobbiamo giustificare la giustizia ordinaria se per “Piazza Fontana” stiamo aspettando da 43 anni per una sentenza!!!
Allora invitiamo il nostro delegato regionale del calcio a 5 in Campania Antonio Astarita a farsi portavoce di tale richiesta che gli manifesteremo tramite i siti che seguono il futsal perche’ noi vogliamo essere riconosciuti sicuramente come portatori di DOVERI (tra cui quello, sicuramente meno nobile ma forse piu difficile in questo momento, del pagamento delle rette di iscrizione ai vari campionati) ma non ci piace essere trattati come degni di NESSUN DIRITTO.
E non ci interessa se di fronte a tale denuncia qualcuno ci ha “anticipato”, consigliandoci a desistere, che poi i “trattamenti arbitral”i nei confronti della nostra societa’ nelle ultime partite potrebbero essere “vendicativi” perche’ se cosi fosse allora davvero chiuderemo con il calcio a 5 con tutte le conseguenze mediatiche e sociali che il nostro progetto comporta.
NON VOGLIAMO CREDERCI, VOGLIAMO CREDERE A UNO SPORT MIGLIORE, SANO, EQUO ED ABBIAMO FIDUCIA NEGLI ORGANI CHE CI RAPPRESENTANO.
Da sempre seguiamo il calcio e da qualche anno abbiamo deciso di farne anche strumento di inclusione sociale: cercando sempre il “bene” e non il “male”, tentando di narrare, attraverso il nostro sito, la parte migliore del breriano “evento agonistico”. Siamo rimasti in tal senso degli inguaribili romantici, e anche qui cerchiamo conforto nelle parole di una delle migliori menti del nostro Novecento, Giovanni Raboni : “Si e’ tifosi della propria squadra perche si e’ tifosi della propria vita, di se’ stessi, di quello che si e’ stati, di quello che si spera di continuare ad essere. E’ un segno, un segno che ognuno riceve una volta per sempre, una sorta di investitura che ti accompagna per tutta la vita, un simbolo forte che si radica dentro di te, insiem con la tua innocenza, tra fantasia , sogno e gioco”
Il nostro invito e’ di restare comunque svegli, di non mollare la presa, di creare alleanze serie tra media, gente di sport, professionisti affinche’ la maggioranza silenziosa acquisti voce, affinche’ il pallone non si sgonfi, perche’ noi rivogliamo il football come lo poeto’ Maurizio Cucchi, cioe’ quando “il campo era la quiete e l’avventura”.
Per i nostri figli, non piu’ per noi !!!
Comunicato stampa United Colours of Futsal