Il Napoli Ma.Ma. non ci sta. Il presidente Massimo Oranges martedì sera ha ribadito le sue ragioni contro la dura sentenza nei confronti del club partenopeo, con la squalifica del massimo dirigente per quattro anni, i cinque turni al tecnico Ivan Oranges, l’ammenda di 2500 euro e i tre punti di penalizzazione per il prossimo campionato: “Non ho bisogno di farmi pubblicità nè di giustificarmi – ha esordito il patron -, sono 20 anni che facciamo calcio a 5 e tutti ci conoscono. Posso giurare su quanto ho di più caro che il referto dell’arbitro ha stravolto la realtà. Non nego che ho avuto due minuti di follia e che ho tentato lo scontro con il direttore di gara, ma posso affermare senza timore di essere smentito che non ho colpito nessuno nè tanto meno provocato danni tali da costringerlo a ricorrere alle cure mediche. A fine partita l’arbitro è rimasto per qualche minuto in campo, poi è tornato negli spogliatoi senza nessuna aggressione. Purtroppo quello che sto dicendo è inutile, il rammarico è che ad assistere alla scena c’erano autorità quali Cumbo che non faranno emergere la verità. E’ giusto che si venga puniti per le proprie responsabilità – continua Oranges – ma non per cose inventate. A questo punto molte motivazioni vengono a mancare. Non voglio credere che ci abbiamo puntato, ma sicuramente c’è qualcosa di strano se un signore inventa di tutto contro persone che nella loro carriera si sono distinte per la propria correttezza. Tra l’altro dovevo ricevere un riconoscimento quale dirigente campano con più anni di attività, ma in regime di squalifica non è possibile avere benemerenze: in pratica 20 anni buttati per colpa di una giacchetta nera che ha detto fandonie su me e mio fratello Ivan. Chi era alla partita può tranquillamente confermare quanto sto dicendo. Qui non parliamo di errore tecnico ammissibile, ma di un mistificatore della realtà che non tornerebbe mai sui suoi passi anche perchè se lo facesse sarebbe radiato, e allora subentra la malafede. Ci siamo affidati all’avvocato Chiacchio, a cui la punizione sembra esagerata e mirata anche perchè per i tre punti di penalizzazione non ci sono precedenti. Se la volontà è quella di farci sparire – conclude Oranges – saremo ben lieti di andarcene da questo sistema. Futuro? A caldo si dicono tante cose, ora è prematuro parlarne. Sicuramente da un lato c’è meno passione, ma dall’altro la rabbia ti porta a chiederti perchè debba rinunciare. Faremo le nostre valutazioni, le percentuali di permanenza nel calcio a 5 si attestano in questo momento sul 50%. Se resteremo in questo mondo la nostra politica sarà sempre la stessa: costruire la squadra in base al budget a disposizione perchè fare brutte figure o scomparire non è nel nostro costume. Il nostro modus operandi sarà sempre quello di puntare su giovani validi, tra l’altro abbiamo un settore giovanile tra i migliori in Italia, gestito alla grande da Federico De Candia che, vista la mia squalifica, attualmente è formalmente il presidente del Napoli Ma.Ma.”.