Per ruolo svolto e per qualità professionali e caratteriali è una delle figure carismatiche del nuovo Napoli, il curriculum è lì a parlare per lui così come la stima riconosci tagli da chi ha avuto l’opportunità e l’onore di lavorare al suo fianco ma, più in generale, dall’intero movimento calcetti stico nazionale. Claudio De Michele: un nome, una garanzia. La lunga sosta osservata dal campionato di massima serie è agli sgoccioli, la ripresa è ormai alle porte. Si scaldano i motori, il “prof” è più che mai agguerrito …..
– Allora Claudio, innanzitutto ti aspettavi un impatto così positivo della squadra con la massima serie?
“Decisamente si: dal primo giorno di ritiro precampionato si respirava un’aria molto positiva! nonostante le condizioni fisiche iniziali non fossero delle migliori, da subito si è avvertita una gran voglia di lavorare e fare bene. A questo si deve aggiungere la forte empatia che si è da subito creata tra i membri dello staff soprattutto grazie alle qualità umane e professionali di mister Tarantino che con estrema dedizione al lavoro ha saputo dare la giusta considerazione ed importanza ad ognuno di noi. E come se non bastasse la società faceva chiaramente avvertire le sue buone intenzioni mostrando grandi capacità comunicative ed organizzative! Insomma Squadra – Staff – Società erano da subito tutti pronti al sacrificio”
– Hai vissuto già esperienze importanti con il Napoli Vesevo in massima serie, quali le differenze o le somiglianze rispetto al Napoli attuale?
“Dovessi tracciare un profilo del Napoli attuale lo porrei esattamente nel mezzo alle due formazioni del Napoli Vesevo che ho avuto la fortuna di allenare: in questo Napoli abbiamo qualche giocatore importante ai livelli di quelli che si annoveravano tra le file del Napoli Vesevo al primo anno di A; ma abbiamo anche la cattiveria agonistica ed il sangue caldo del Napoli Vesevo al secondo anno di A”
– Dopo 5 giornate di campionato è arrivata questa lunga sosta per i campionati mondiali, un bene per la squadra che ha potuto così ottimizzare la condizione atletica oppure ciò ha interrotto un buon momento di forma che poteva magari portare il Napoli a conquistare altri risultati positivi?
“Per noi sicuramente un bene: per le condizioni che avevano ad inizio precampionato, era improbabile che molti dei nostri atleti entrassero in forma piena dopo solo 5 settimane di allenamenti. Il nostro compito era quello di elevarne, quanto più possibile si potesse in queste 5 settimane, la condizione atletica e cercare di mantenerla inalterata per le prime 5 partite di campionato. Sapevamo già che avremmo dovuto sfruttare la sosta per arrivare al top della forma; ancor prima di cominciare però, abbiamo dovuto ripristinare le tante energie mentali sprecate in avvio di stagione concedendo una settimana di esonero completo dall’attività”
– Una sosta che, al di là di tutto, ha consentito certamente un ulteriore miglioramento nell’inserimento dei nuovi arrivati. Come procede con loro?
“Con ognuno dei nuovi arrivati abbiamo dovuto eseguire programmi strettamente individualizzati e, grazie alla loro grande disponibilità ed abnegazione, abbiamo raggiunto risultati soddisfacenti dal punto di vista atletico che ovviamente hanno aiutato anche il loro inserimento nei dettami tattici di mister Tarantino”.
– Potrebbe certamente apparire prematuro azzardare previsioni ma, in ragione della tua esperienza, dove può effettivamente arrivare questo Napoli?
“Questo Napoli vive partita dopo partita, non abbiamo un orizzonte lontano: il nostro obiettivo è raccogliere quanto più possiamo in ogni partita grazie al costante lavoro settimanale!”
– Quello del club azzurro è un progetto che notoriamente punta forte sul settore giovanile, di cui tu sei il responsabile tecnico. Di ragazzi interessanti ne sono già presenti alcuni in prima squadra. Il futuro è tutto loro?
“Grazie alle nuove disposizioni federali, l’incremento dei giocatori nati in Italia nelle gare del campionato di massima serie agevola i nostri giovani ma non devono crogiolarsi su di una semplice regola: ai livelli di Campano, Melise, De Luca, Ranieri ci si arriva solo dopo tanti sacrifici e tanto sudore; ci si arriva solo dopo aver ascoltato i consigli dei più grandi ed osservato con attenzione i loro movimenti in allenamento! In prima squadra abbiamo ragazzi molto validi che, tra convocazioni in nazionale e scudetti vari, si sono fatti conoscere già da tutto il panorama italiano. Nelle squadre del nostro settore giovanile, però, crescono quotidianamente giovani molto interessanti, di cui abbiamo cura non solo da un punto di vista tecnico grazie alla capacità dei nostri allenatori, ma anche da un punto di vista culturale e sociale: tengo infatti a precisare che il lavoro del Napoli, grazie all’encomiabile Padre Federico De Candia, non si ferma al campo… I ragazzi vengono seguiti anche negli aspetti della loro vita privata, ci si prende cura di loro a 360°. Quello del Napoli dei giovani è un progetto “sociale”, che parte dai primi calci e termina all’under 21”
– Infine, una domanda non può non riguardare quello che sarò la grande sfida che vi attende alla ripresa del campionato. Al PalaCercola arriverà la Luparense campione d’Italia in carica, pensi che il Napoli abbia le potenzialità per metterla seriamente in difficoltà?
“ Questa squadra lavora quotidianamente e gioca con la stessa mentalità contro qualunque avversario. La Luparense ha un grande organico e lo scudetto impresso sulla maglia, merita un grande rispetto ma per noi è l’avversario di turno, quello che affronteremo sabato 24 novembre: pertanto giocheremo, come al solito, per raccogliere quanti più punti possibili!”
UFFICIO STAMPA NAPOLI CALCIO A 5