Metti un portierino non tanto giovane, appena 39 anni, 40 ad aprile, vedilo volare nel sette per parare con la faccia un siluro di Attanasio e ti rendi conto che chi ha la stoffa del campione non la perde mai. Maurizio Guerra è uno dei protagonisti del successo targato Bagnolese ad Aversa nel derby della verità contro la Mecobil. Sarebbe riduttivo palare però solo del portierone nerostellato. Il team di Di Costanzo ha in questo momento una compattezza di squadra superiore forse a tutte e soprattutto una spensieratezza nel gioco, diciamola così, che le consente di ottenere sempre il massimo. Perchè la Mecobil non ha affatto demeritato pur entrando nel vivo del match solo dopo il vantaggio di Zamboni. Lo ha ribaltato con Mazzocchi e Arfeo, ha mancato forse l'allungo, ma la Bagnolese è squadra che non abbassa mai la guardia, sa aspettarti, sa difendersi e sa ripartire. Tutto quello che hanno fatto dopo il pareggio di Busino nella prima frazione. Il gol di Iribarne ha spianato la strada alla volontà tattica degli ospiti che nella ripresa hanno avuto il privilegio e la concretezza di affondare il colpo e di resistere agli affondi di Scharnowsky e compagni. Che non sono mancati. Ma questa Bagnolese ha dato l'impressione di essere un tantino più quadrata e con questo spirito, ripetiamo, chi sta più su è avvisato. Sfatato il tabù Mecobil e aggancio temporaneo alle altre campane. Per i ragazzi Falcone un altro passo falso in uno scontro diretto tra le prime della classe. Forse un avvertimento ulteriore che nonostante i tanti risultati utili delle ultime settimane, non si è ancora fatto il salto di qualità.
La Paganese risponde presente in trasferta dopo il pari con il Fasano e conquista tre punti importantissimi sul campo del Martina.