Multe a gogò, come se le società avessero soldi da lanciare dalla finestra. L’ultimo comunicato del giudice sportivo è stato a dir poco pesante dal punto di vista delle ammende inflitte ai club di serie C1. Ecco nel dettaglio:
GARE DEL CAMPIONATO CALCIO A CINQUE SERIE C1
GARE DEL 28/ 9/2013
A CARICO DI SOCIETÀ
AMMENDE
Euro 500,00 MISERIA E NOBILTA C5
Propri sostenitori, indebitamente presenti nello spazio antistante lo spogliatoio arbitrale, ingiuriavano l’arbitro; inoltre,
uno di essi lo colpiva con un calcio allo stinco.
Euro 300,00 FUTSAL POMIGLIANO
A fine gara, propri sostenitori invadevano il terreno di giuoco, dando luogo ad una rissa con sostenitori ed alcuni
calciatori della squadra avversaria.
Euro 300,00 REAL CAIVANESE FUTSAL
A fine gara, propri sostenitori invadevano il terreno di giuoco e davano luogo ad una rissa con sostenitori ed alcuni
calciatori della squadra avversaria.
Euro 300,00 REAL S. ERASMO C5
Al termine della gara, propri sostenitori attingevano con sputi l’arbitro colpendolo al petto ed alla testa; inoltre, uno di
essi tentava di colpirlo con un pugno, non riuscendovi.
Euro 160,00 CLUB FUTSAL PARETE
Propri sostenitori rivolgevano ripetutamente sputi all’indirizzo dell’arbitro.
Euro 50,00 AZZURRA MARIGLIANO
Assenza F.P.
Euro 50,00 MALEVENTUM
Assenza F.P.
Euro 30,00 FUTSAL SOLOFRA
Indebita presenza di propri sostenitori nello spazio antistante lo spogliatoio arbitrale.
Ora, non vogliamo giustificare atteggiamenti, come quelli riportati nel comunicato ufficiale, che andrebbero evitati. Anche se, consentiteci questa parentesi, spesso leggiamo di multe per insulti dei tifosi all’indirizzo dell’arbitro: intendiamoci, non è il massimo della correttezza, ma chiunque abbia visto almeno una partita di pallone sa che da quando esiste il calcio la figura dell’arbitro è oggetto di epiteti di ogni tipo provenienti dagli spalti, ma le parole non hanno mai ucciso nessuno. Il punto in ogni caso è un altro. E cioè che in serie A di calcio spesso leggiamo di multe di poche migliaia di euro inflitte a società che ne fatturano centinaia di milioni. Punire, ad esempio, la SSC Napoli, che al 2011/2012 registrava un fatturato di € 155.929.550 (fonte: sporteconomy.it), con una sanzione di 5mila euro, vuol dire detrarre al club lo 0, 003% del proprio valore di produzione. E’ evidente la difformità rispetto ad una multa di 500 euro inflitta ad una società di serie C1 di calcio a 5, che non ha reali introiti e che, calcolando una spesa media di 20mila euro per un campionato, si vede aumentare i costi per ben il 2,5%. Una disparità di giudizio ed una mancanza di lungimiranza da parte del Comitato Regionale che, se così arraffa quando più possibile, perde di vista l’obiettivo a lungo termine, poiché alla luce della crisi ogni anno scompaiono decine di società e multe così salate di certo non migliorano la situazione. Altro dato interessante che emerge dall’ultimo Comunicato Ufficiale e che va nella stessa direzione è che la multa per assenza di forza pubblica è passata da 30 a 50 euro, praticamente quasi raddoppiando. I dirigenti non ci stanno e dopo questa vera e propria mannaia lanciano il proprio messaggio di disappunto.
DEL MONACO: “ARBITRI INCARICATI DI FARE CASSA” – Ad alzare la voce per primo è Lello Del Monaco, vicepresidente del Miseria e Nobiltà multato di 500 euro perchè Propri sostenitori, indebitamente presenti nello spazio antistante lo spogliatoio arbitrale, ingiuriavano l’arbitro; inoltre, uno di essi lo colpiva con un calcio allo stinco: “Invece di cercare di arbitrare nel migliore dei modi, gli arbitri sono incaricati di fare cassa. Siamo stati multati fuori casa senza sapere cosa sia successo, visto che dopo la partita ci siamo messi in macchina e siamo tornati a casa. Dov’era la polizia a Solofra? Da noi quando si verifica qualche disordine interviene la forza pubblica e solitamente la responsabilità è della società ospitante. Stessa cosa che accadde due anni fa dopo la trasferta con la Traiconet: fummo multati di 1500 per aver, secondo il comunicato, danneggiato l’auto di un arbitro. Facemmo ricorso ma non abbiamo ancora avuto risposta. Dunque, se la Federazione vuole che ci ritiriamo basta dirlo, non è possibile ogni anno pagare migliaia di euro in ammende varie. Gli arbitri diventano protagonisti in campo e nel referto quando non sanno nemmeno le regole elementari, come abbiamo visto in Cus Caserta-Real S.Erasmo. E poi i vertici federali sono furbi: ti danno 500 euro di multa in maniera palesemente esagerata, magari dopo il ricorso, che costa 130 euro, riducono la sanzione a 250 euro e così ne intascano 380. E’ ora di smetterla, bisogna unirsi contro questo sistema”.
GALLUCCIO: “A CHI CHIEDIAMO I DANNI?” – Ma Del Monaco non è l’unico. Dopo le lamentele arbitrali seguite a Cus Caserta-Real S.Erasmo, il patron sammaritano Pasquale Galluccio si è sfogato sul suo profilo Facebook per la multa di 300 euro ricevuta dalla sua società perchè Al termine della gara, propri sostenitori attingevano con sputi l’arbitro colpendolo al petto ed alla testa; inoltre, uno di essi tentava di colpirlo con un pugno, non riuscendovi: “La Figc Campania è la migliore solo ad addebitare multe alla società, dopo che la mia squadra era stata penalizzata da un arbitraggio a dir poco scandaloso visto che questi signori non conoscono nemmeno le regole più semplici. Mi domando noi società a chi dobbiamo chiedere i danni dopo i tanti sacrifici che facciamo. Cari presidenti, è ora di darsi una mossa tutti insieme perchè questi campionati stanno diventando poco più che tornei estivi, anzi lì ci si diverte di più. Ho scritto anche alla Figc nazionale, mi hanno risposto che sono dispiaciuti dell’accaduto ma non è loro competenza. Se vogliamo fare qualcosa di buono per migliorare questo sport io sono presente”.
MARINIELLO: “NON CI RISULTATO SPUTI” – Sulla stessa linea Alessandro Mariniello, co-presidente del Club Futsal Parete. La società casertana, forte di una tifoseria straordinaria, è stata multata di 160 euro perchè Propri sostenitori rivolgevano ripetutamente sputi all’indirizzo dell’arbitro: “Io seguo la partita in mezzo ai tifosi e questi sputi non mi risultano proprio. Il problema è che vengono mandati arbitri inesperti a dirigere in campionati dall’alto livello tecnico come la C1. Occorrerebbe fargli fare una trafila più lunga, partendo dai ragazzini e man mano scalando tutte le categorie. Quando succedono risse e disordini sui campi la colpa è loro. E poi è facile giustificare i propri errori scrivendo sul referto che dalla tribuna arrivavano sputi, bisognerebbe invece assumersi le proprie responsabilità ed ammettere di aver sbagliato. Per non parlare dell’arbitro che ci hanno mandato in Coppa con la Turris, sembra che stesse dormendo. Quest’anno, poi, la Federazione funziona ancor più come un’azienda. La prova è nel meccanismo delle liste di tesseramento: prima sostenevano la spesa e poi ce le rivendevano, oggi le facciamo noi ma le acquistiamo dalla Federazione stessa sempre allo stesso prezzo. Spero che in futuro non assisteremo più a vicende del genere, vorrà dire che ci saranno arbitri preparati per la categoria”.