Mister Falcone dal suo esordio sulla panchina dello Scafati la squadra sembra aver ritrovato in pochissimo tempo il giusto equilibrio. Tre partite vinte su tre. Secondo lei cosa mancava alla compagine sammaritana prima del suo arrivo?
Per me non è stato semplice affrontare questa nuova esperienza, nel senso che prendere una squadra in corsa, tra l'altro con gli obiettivi che ha lo Scafati, che sono quelli di vincere il campionato, comporta un grado di difficoltà maggiore nel mio lavoro. Ho seguito la squadra prima che venissi e vedevo da fuori un ambiente non tranquillo, non sereno e questa mi è parsa la prima cosa su cui mettere mano. E a dir la verità non ho avuto difficoltà, anzi c'è stata la massima disponibilità da parte dei ragazzi. Dunque ho dato la giusta tranquillità al gruppo, che era quello di cui aveva bisogno, perché dal punto di vista tecnico è una squadra che non si discute. Fatto questo, col tempo cercherò anche di dare un impronta di gioco che poi sostanzialmente è quella mia.
Secondo lei a cosa era dovuta la mancanza di tranquillità della squadra?
Non saprei dirlo, è una cosa che ho notato assistendo ad un paio di loro partite, non ultima quella disputata in casa contro il Real Napoli, che, seppur vinta, è stata condotta in modo molto nervoso. Dall'esterno vedevo che c'era questo clima non sereno, che non consentiva ai ragazzi di esprimere al meglio il loro effettivo valore. Non so a cosa fosse dovuto, forse all'allenatore, perché la gestione del gruppo è compito suo. Rispetto a prima la società è rimasta la stessa, i ragazzi sono sempre gli stessi, l'unica cosa che è cambiata è l'allenatore. Credo che almeno in questo io sia riuscito a raggiungere in brevissimo tempo l'obiettivo.
Invece dal punto di vista tecnico come sta agendo sulla squadra?
Sto cercando di limare quelle che sono a mio giudizio le lacune maggiori, soprattutto in fase difensiva. In ognuna delle tre gare disputate abbiamo preso sempre goal su palla inattiva, mentre a difesa schierata, quindi palla in movimento, ci difendiamo benissimo. Quando c'è da battere una rimessa laterale o un calcio di punizione allora lì pecchiamo un po' di disattenzione.
Per quando è previsto il ritorno in campo di Schleder?
Per me lui sarà il nostro acquisto del mercato di dicembre. È fermo oramai da un mese e mezzo e aspettiamo con ansia che rientri. Ha avuto un brutto stiramento, ma dalla settimana scorsa ha già ricominciato ad allenarsi. Per cui contiamo di recuperarlo, anche se sarà un po' difficile, per la prossima partita, quella in casa contro il Loreto. Comunque credo che questa sia una rosa già competitiva, dunque andare ad inserire nuove pedine si impatta sugli equilibri interni del gruppo. In questo momento un gruppo che è così tranquillo e così forte dal punto di vista tecnico, non penso che abbia bisogno di ulteriori giocatori.
Prossimo impegno la partita contro il Loreto, cosa pensa di questa squadra?
È una squadra che non ho mai visto giocare, ma dai risultati si apprende che ha perso solo la gara di andata contro di noi nella prima giornata e tra l'altro non meritandolo, perché in quella partita siamo stati fortunati. Poi solo vittorie e un pareggio, per cui già questo la dice lunga sul valore. Inoltre a dicembre hanno ripreso Capuozzo, il portiere che giocava nel Napoli Vesevo, il che li ha rafforzati non poco.
Come vi state preparando ad affrontarla?
Vista la sosta abbiamo qualche sessione in più di allenamento per mettere a punto le cose che non vanno e cercheremo di arrivare pronti alla partita, che non dico potrà valere una stagione, ma che potrà essere decisiva, o quasi, per il proseguo.
Quali sono i suoi obiettivi a lungo termine?
Ovviamente quelli di vincere il campionato. La strada più breve è quella della regular season, però ovviamente se non dovessimo riuscirci ci rimangono i play off, ai quali tranquillamente possiamo accedere.
Quali squadre potrebbero darvi più filo da torcere?
Ci sono delle mine vaganti, tipo il Real Napoli che sta dimostrando di essere all'altezza, e il Foggia. Queste sono le squadre che sulla carta potrebbero dare fastidio, anche se noi abbiamo perso contro due squadre di bassa classifica, per cui la sorpresa è all'ordine del giorno. Sulla carta non conta che sei il più forte. Le gare vanno affrontate sempre con la giusta mentalità e determinazione. Sto cercando di insegnare ai ragazzi ad essere umili, il che significa non sottovalutare mai l'avversario, a prescindere dalla posizione che occupa in classifica. Se questo si riesce a trasferire in ogni gara è un vantaggio, perché a parità di prestazione agonistica vengono fuori i valori tecnici e noi da questo punto di vista siamo superiori agli avversari.
Su quali giocatori punterà per la vittoria finale?
Questa è una rosa che credo ci invidiano tutti, fatta da 12 elementi non dico sullo stesso livello, ma per la categoria sicuramente è gente di prestigio, compresi gli under 21, i quali sono entrati nell'organico della squadra, dando il loro apporto proprio in termini di prestazioni di alto livello, e non soltanto come minutaggio. Per cui sono soddisfatto da questo punto di vista, possiamo solo migliorare.