Il gusto eccessivo della rivalità ha sempre la meglio, anzi, la peggio nei derby e ancora una volta in una sfida tra campane è andato in scena il solito teatrino di accuse, offese, presunte minacce che lo hanno caratterizzato. Due partite parallele, quella in campo e quella che inizia dopo un insensato quanto insano gesto del portiere Guerra che dice di essere stato provocato e indirizzato verso la tribuna che manda su tutte le furie uno dei presidenti dei salernitani, Ciro Di Vuolo, il quale non è certamente uno che le manda a dire e al portiere napoletano gliene ha cantate di tutti i colori.
Questo ha infiammato il match fino al termine di una gara che al triplice fischio di chiusura ha consegnato anche un'altra pagina fatta di presunti blocchi nello spogliatoio ad evitare di rilasciare interviste per il tecnico Di Costanzo da parte di qualche genio che è ancora convinto di disputare il torneo del quartiere fino alla calma ristabilita grazie all'intervento del buon Salviati.
Ora da un lato c'è Guerra che ha parlato anche lui di reazione a provocazione e Ciro Di Vuolo che interviene a punto5.it per spiegare tutto l'accaduto secondo la sua versione: "In merito a quanto successo a Scafati, tengo a precisare che dopo il rigore assegnato a nostro favore ho chiesto, non so se a torto o a ragione l'espulsione di Guerra, questi per tutta risposta alzava il dito medio e faceva gesti provocatori facendo capire di vederci fuori dopo la partita. Ho reagito verbalmente ed alla fine del primo tempo mi sono rivolto a Di Costanzo, chiedendogli di redarguire il giocatore e di fare in modo che chiedesse scusa. Con Di Costanzo c'era Rafinha che si è rivolto a me mettendo la mano in bocca simulando un rapporto orale, gesto visto da tutti e anche dal commissario di campo ma ignorato da Di Costanzo. Il commissario di campo, incitato dal sottoscritto a prendere nota ha affermato che era compito dell'arbitro. Nel mentre si sono avvicinati a me Foderini ed altri dirigenti che chiedevano lumi riguardo al mio atteggiamento verso i giocatori e il mister. Ho spiegato la cosa e loro mi hanno assicurato che si sarebbero scusati, cosa che avrei fatto fare ai miei se la situazione sarebbe stata inversa. A fine partita ciò non è successo, anzi è stato Foderini che con tono spavaldo e provocatorio si è avvicinato a me, dicendo che non era possibile perchè i nostri giocatori avevano provocato i loro. Comunque i gesti li hanno visti tutti i tifosi ed erano diretti me. Adesso trovassero tutte le scuse, ma Guerra si è dimostrato non di essere antipatico ma un maleducato, Di Costanzo un uomo senza carattere perchè già anni fa, alla guida dell'Ambrosiana, contro il Gragnano dove io ero presidente non aveva preso provvedimenti verso un suo giocatore che aveva fatto un gesto simile. Con Foderini vorrei parlare da vicino per fargli capire che il presidente di una squadra per i suoi uomini deve essere anche un educatore, ma visto che l'educazione la deve imparare anche lui ed è solo un provocatore, mi rendo conto del perchè di questi gesti. Per quanto riguarda Rafinha lo giustifico solo perchè è un bambino e mi dispiace solo che, essendo io di Gragnano, non potrò tifare per lui quando a dicembre vestirà quella maglia. Sono una persona sportiva e ammetto che ieri il Napoli Futsal avrebbe meritato la vittoria e li avrei appauditi alla fine. Riguardo alla mia posizione in società in settimana farò un comunicato stampa dopo un colloquio con Salviati e la presidenza".