La mente. Il deus ex machina. Primo dirigente e primo tifoso. In una parola: il presidente. Sono ore di trepidanti attesa per Francesco Messina ed Oscar Farace in vista della finalissima tra Maleventum e Reghinna Minor. Il patron sannita si mostra sereno prima del grande appuntamento e fa il punto della situazione sull’esaltante avvio di stagione dei suoi.
Un anno fa la finale al Pala Adua che vi vedeva spettatori in casa vostra, oggi siete protagonisti. Le sue emozioni per l’evento.
<<Orogoglio, tantissimo orgoglio>>.
Un progetto che l’anno scorso ad un certo punto sembrava essersi arenato e che invece è ripartito più solido che mai. Cosa è cambiato in questi mesi?
<<Ci siamo ricompattati ed in quest’ottica ha giocato un ruolo fondamentale l’amicizia dei soci Gaetano Elmo e Silvio Pellegrini, oltre all’energia di Paolo Corino>>.
Siete secondi in campionato, già qualificati alla fase nazionale di coppa Italia ed avete un palazzetto all’avanguardia tutto vostro: state pensando seriamente alla B?
<<La politica della società è sempre stata quella di fare ogni anno uno step di crescita. Nella passata stagione abbiamo mantenuto la categoria ed abbiamo avuto la co-gestione del PalAdua, quest’anno ci siamo “assestati” al PalAdua e torneremo a disputare il campionato Allievi, ragion per cui siamo tranquilli. Dal punto di vista sportivo, se dovesse arrivare qualcosa di più della salvezza sarebbe meraviglioso ma, attualmente, tra la C1 e la B esiste un abisso sul fronte dell’impegno economico economico e di questo la divisione calcio a cinque dovrebbe prenderne atto. In ogni caso adesso è inutile “mettere il carro davanti ai buoi”>>.
La tranquillità di essere già alla fase nazionale e la pressione dei favori del pronostico: dove pende la bilancia?
<<Quando i ragazzi andranno in campo non penseranno nè all’una nè all’altra>>.
Quanto può pesare l’assenza di Aquino?
<<Molto ma vi svelo un segreto: Aquino è un grande anche fuori dal campo… E poi lui ha già avuto modo di dimostare di essere un ottimo tifoso!>>.
Renga, Villani, Perugini, Iannelli e non solo. Il Maleventum ha tanti giovani di qualità: su chi scommetterebbe per il ruolo di match winner?
<<Allegretti. “Zio” Gaetano ad 83 anni rappresenta la storia del calcio a Benevento, mi piacerebbe che cominciasse a scrivere una pagina di storia anche del calcio a cinque nostrano>>.
Un campionato di C2 vinto, salvezza al primo anno in C1 e quest’anno finale di Coppa. Anche nei momenti più delicati la società non ha mai fatto mancare la fiducia a mister Corino ed è stata ripagata: quanto è importante per voi la sua figura?
<<Paolo è determinante, ma lasciatemi fare un paragone: così come a ruotare intorno al sole non è solo la terra ma il sistema terra-luna, così noi abbiamo il nostro sistema Corino-Intorcia: senza uno dei due non percorreremmo la stessa orbita>>.
C’è qualche pegno o scommessa particolare in caso di vittoria?
<<No, ma magari qualche centinaio di dediche sì>>.
Un suo messaggio al tecnico e alla squadra a poche ore dalla finale.
<<Ci vediamo alle cinque, puntuali>>.