Una gioia indescrivibile, ma anche tanta tranquillità, quella che ci vuole per smaltire subito la sbornia dell’entusiasmo e pensare al traguardo più importante. Carmine Tarantino sta vivendo dalla panchina degli azzurri le emozioni di un percorso fantastico, in crescendo, sperando nell’apoteosi sabato sera alle 20.30, nell’appuntamento decisivo con la Russia. Nel 2003 era un ragazzo che giocava ancora a futsal, a fare il tifo come tanti sugli spalti del Palamaggiò, vedeva da lontano Nuccorini e il suo vice Menichelli e mai avrebbe pensato di sedere da collaboratore tecnico a distanza di 11 anni sulla panchina della Nazionale italiana.