
Delirio Leoni Acerra. La Puzone band sorpassa Le Due Torri Maddaloni proprio all’ultima curva del campionato ed approda in serie C1. Festa fino a tarda notte ad Acerra, con i tifosi che hanno gioito insieme alla squadra per una promozione tanto agognata e finalmente raggiunta. Ed è il proprio il tecnico acerrano che racconta a punto5.it le sue emozioni per questa straordinaria cavalcata:
Quanta emozione ha provato in questa promozione?
Penso che sia indescrivibile, una gioia immensa. Nella mia giovane carriera da allenatore di calcio a cinque è sicuramente la soddisfazione più grande che ho avuto, dopo la promozione in serie C2, sempre con i Leoni.
Quanto ci ha creduto il gruppo nella C1?
L’inizio di stagione è stato sorprendente, dopo le prime cinque vittorie consecutive e la successiva testa della classifica era difficile nascondere la nostra ambizione di vittoria finale. Ci sono stati alti e bassi, ma il gruppo ha sempre creduto nella promozione diretta in C1, anche nei momenti più difficili.
C’è stato un momento dove avete capito che ce l’avreste fatta?
Il vero momento in cui l’ho capito è stato quando il Real Boys ha vinto il derby di Maddaloni, perchè ho sempre ripetuto ai miei ragazzi, per tutta la stagione, che con 61 punti, si sarebbe vinto il campionato direttamente. Dopo le due sconfitte di Casagiove e Maddaloni, ho avuto una riunione di diverse ore con tutti i miei calcettisti, ribadendo che se avessimo vinto tutte le restanti sei gare, il campionato sarebbe stato nostro. Devo dire che la risposta dei ragazzi è stata compatta nel credere in me e in noi stessi.
Sei soddisfatto del tuo campionato?
Sono soddisfattissimo, ma visto che sono un perfezionista, dico che avremmo dovuto tenere la testa della classifica per tutta la durata del torneo, in quanto reputo che le cinque sconfitte subite nel campionato, siano state troppe ed esagerate, dovute ad un black-out mentale, forse dovuto alle troppe pressioni dell’ambiente.
Dimmi un segreto di questa squadra e di questo gruppo.
Il segreto principale è il calore dei nostri tifosi. Sono il nostro sesto uomo in campo e dovunque andiamo a giocare ci sembra di essere in casa. Il mio allenatore in seconda poi, Romano Marco, non solo incarna pienamente lo spirito dei nostri tifosi, ma vede alla perfezione il calcio a cinque così come lo vedo io ed in questo è stato fondamentale. Per quanto riguarda la squadra il segreto è stato il gruppo stesso, perchè quando ci hanno abbandonato tre giocatori non ho fatto drammi e soprattutto non li ho sostituiti con nessuno. Ho creduto nel gruppo che avevo, anche se numericamente risicato. Alcuni giocatori si sono adattati in posizioni a loro non abituali, rispondendo alla grande, per la mia soddisfazione personale e per la loro, rispondendo alle critiche sul campo. La dimostrazione, lo ribadisco, è stato dopo le due sconfitte subite in trasferta, dove c’è stata la vera svolta, quando ho chiesto a tutti di non mollare e a chi non ci credeva di lasciare immediatamente la squadra.
Chi ti ha impressionato di più?
Non si può fare un nome solo. Tutta la squadra mi ha impressionato. A parte i veterani (Spasiano, Tardi e Tufano), voglio fare un plauso ai nostri giovani che sono maturati e diventati vincenti. Sono stati il mio orgoglio, il mio fiore all’occhiello e mi riferisco a Fiorentino, Mezzogori, Petrella, Serra e Tortora. Senza dimenticare Picardi, che per motivi fisici ha giocato poco, ed a De Rosa. Infine Frezza è stata la mia più grande soddisfazione, perchè per guai fisici non credeva neanche lui in un suo recupero, ma ho insistito con testardaggine ed è stato protagonista nel decisivo rush finale, portando alla grande anche la fascia di capitano.
In C1 potrete dire la vostra?
Innanzitutto è una categoria nuova: per me, per la società e per i calciatori (a parte Tufano). Con la rosa attuale credo che potremmo mantenere la categoria e per quanto riguarda la regola degli under, per fortuna potremo attingere ai nostri allievi che quest’anno con alla guida Tufano e De Rosa, hanno disputato uno straordinario campionato, classificandosi al secondo posto solo alle spalle della DHS Napoli. Un contributo che è stato già fondamentale quest’anno, con gli esordi in C2 di Antignano, Capuano, Di Buono, Paolella e Stompanato.
Hai qualche dedica?
La prima dedica è per me stesso, mia moglie Filomena e mio figlio Pasquale. Poi al presidente Gherardi, a tutta la società ed ai tifosi (in particolar modo a due tifosi speciali che non ci sono più, Giosy e Daniele), ed al nostro ambiente in generale che, a prescindere, ha sempre creduto in me e nelle mie capacità, a differenza di chi in città, e non solo, ha sempre manifestato: superiorità tecniche presunte, perplessità sui miei metodi di lavoro, disfattismo ed invidiosa ironia. Oggi posso rispondere a voce alta che a godere sono io, le chiacchere stanno a zero.
Con la collaborazione di Michele Tortora