L´ultima da spettatore. Il rientro di Enrico Errico, tecnico confermato al Pegaso Capo Miseno, dopo la squalifica: "Non mi sembra vero". Sei mesi senza panchina, per una sentenza che, ancora oggi, ritiene ingiusta. E il tecnico ci ha raccontato come ha trascorso questo periodo di esilio forzato: "E´ stata dura – commenta -. Ogni sabato salutare la squadra e non entrare in campo con i miei giocatori. E'stato molto difficile. Mi è mancato dare una pacca sulla spalla a pochi secondi dal fischio di inizio, la temperatura di chi sta in panchina, gli occhi dei ragazzi, le loro sensazioni che solo tu puoi comprendere per consigliarli. Rancori? No, gioie, tante gioie nel vedere altri colleghi che fanno il doppio tesseramento – continua con un pizzico di ironia -. Molti si chiedono e mi invitano ad usare la stessa moneta, se farò la stessa cosa, se li denuncerò. A loro rispondo che è forte la mia professionalità, tanti anni di amore passati sui campi, non riuscirei a fare fotocopie, prendere giornali, stamparli, scannerizzarli ed altro come qualcuno ha fatto contro di me. Non userò la stessa cattiveria. Lo invito solo a guardarsi allo specchio per vergognarsi. Ringrazio il presidente Longobardo, persona magnifica che mi è stato molto vicino. Lavorare in un ambiente familiare non capita a tutti, ho sempre sentito la fiducia dell´ambiente, dello staff tecnico e dei giocatori".