Millenovecentottantaquattro, l'anno delle Olimpiadi di Los Angeles, quelle boicottate dal blocco sovietico, che ebbero come protagonista assoluto Carl Lewis con quattro medaglie d'oro e videro primeggiare la nostra Gabriella Dorio nei 1500 metri piani e, sempre nell'atletica, Alberto Cova nei 10.000 metri. Millenovecentottantaquattro, l'anno in cui, nel canottaggio, nasce la leggenda dei fratelloni Abbagnale e di "Peppiniello" Di Capua. Millenovecentottantaquattro, oltre ad essere l'anno di nascita di Stefano Mammarella, è la prima volta di Italia-Spagna nel futsal. Era l'11 novembre, c'era il Quattro Nazioni e gli azzurri vincevano 2-0 ad Hengelhoef, in Belgio. Dopo di quella "prima", ce ne sono state altre 27 e con la doppia amichevole del Palabarbuto (il 14 dicembre) e del Palajacazzi di Aversa (il giorno dopo) si arriverà a 30. Magari con la lode, perché ben figurare contro la Roja, i tricampioni d'Europa e vice campioni del mondo tanto per intenderci, avrebbe una rilevanza internazionale, confermerebbe i progressi della Nazionale evidenziati già al Grand Prix, e, a dirla tutta, sarebbe anche una gran gioia. Perché Italia-Spagna, nel corso di questi 26 anni di dolori ma anche gioie, ha acquisito quella sana rivalità sportiva che rende il doppio test campano match ancora più stuzzicante.
I PRECEDENTI – Ventotto partite "cara a cara" (faccia a faccia) fra Italia e Spagna: 4 pareggi, 9 successi azzurri, 15 per le Furie Rosse in totale. Ma quando gli iberici vengono in Italia, il dato vede in vantaggio il Belpaese: 5 successi a 2, con nessun pareggio. Nelle ultime due uscite "italiane", la Spagna ha sempre perso: a Caserta nell'annus domini dell'Europeo 2003 col gol di Bacaro; nella finale del Mundialito 1994, vinta a Milano 6-3. Italia e Spagna tornano ad affrontarsi a quasi otto mesi di distanza dalla Four Nations Cup, dalla sfida di Arnedo: vinse la Roja 5-3, l'Italia arrivò seconda. Gli azzurri non battono gli iberici al 17 febbraio 2005, dagli Europei di Ostrava (nella fase a gironi) anche lì fu 5-3. Quante partite, quanti incontri storici.
GRANDI FIRME – Tanto per capire l'entità della prestigiosa doppia amichevole, Italia-Spagna vuol dire una semifinale e una finale europea, una semifinale e una finale mondiale. Chi non ricorda la semifinale del Palamaggiò del 2003, quella dove super Foglia sentenziò con una doppietta il 2-1 ai campioni in carica? Nel 2007 furono i maestri iberici ad esultare nella finale di Gondomar di Oporto, 3-1 il risultato finale in terra portoghese, grazie alle reti di Marcelo (sempre lui!) Daniel e Javi Rodriguez. Di Feller la rete della bandiera azzurra. La semifinale del Mondiale di Rio è ancora più amara per la Nazionale. Che se la gioca alla pari rispondendo con Foglia alla rete iniziale di Daniel, e, ai supplementari, con Nando Grana che replica alla Furia Rossa Fernandao. Poi quell'autogol di Foglia, che più lo vedi e più sei convinto che il cronometro fosse azzerato. A Taipei 2004 la Spagna diventa campione del mondo battendo 2-1 l'Italia. Primo tempo a reti inviolate al National Taiwan University, davanti a 3500 spettatori. Nella ripresa, nel giro di 6', l'uno-due Kike Marcelo, l'assedio finale porta solo il guizzo vincente di Zanetti allo scadere. Finisce 2-1. Italia-Spagna è proprio un grandi firme.