Da Torre del Greco seguono a distanza i suoi successi sportivi. A tifare per lui ci sono zii, cugini ed ex compagni di scuola. Giuseppe Mentasti, classe
1991 è da due giorni in Vietnam con la nazionale italiana di calcio a 5 perla fase di preparazione ai Campionati mondiali in programma in Thailandia – tra
Bangkok e Nakhon Ratchasima – a novembre. La sua passione per lo sport è cominciata, però, a Torre del Greco, quando all’età di 5 anni ha iniziato a
giocare a calcio a 11 con i club torresi, nella città in cui oggi vivono i parenti e dove il giovane calciatore, che ha abitato lì fino all’età di
dieci anni, ritorna sempre volentieri. L’ultima volta qualche settimana fa, in occasione della partita della Cogianco Genzano (la squadra di serie A in cui
ricopre il ruolo di pivot) contro il Napoli Calcio a 5. E poco importa se Peppe Mentasti sia nato a Poggibonsi – nel senese – dove all’epoca lavoravano i
genitori e che ora abiti a Roma. Peppe, come lo chiamano tutti, ha un rapporto speciale con Torre del Greco: nella città vesuviana i primi calci al pallone
e la scuola elementare prima del trasferimento a Roma con mamma Marina, papà Giampaolo ed i fratelli Caterina, Massimo e Gianmarco. All’età di 13 anni,
grazie al cugino Giacinto Santangelo – che fino allo scorso anno giocava nella Turris Octava – decide di passare al calcio a 5. “Per scelta e non come
succede a tanti per rinunzia al calcio a 11”, spiega Giuseppe che frequenta all’università Luiss la facoltà di Economia e Management. “Essere in nazionale è
un sogno realizzato – afferma il calciatore -. Un’emozione sempre diversa che comincia già al momento della convocazione. Ringrazio la mia famiglia e
tutti coloro che credono in me”. Peppe Mentasti è tra i migliori giovani che il vivaio italiano abbia mai espresso. Con la sua forza di volontà è riuscito a
riprendersi da un brutto infortunio: nel mese di gennaio 2011 la rottura del legamento crociato del ginocchio destro lo ha tenuto lontano dai campi per
cinque mesi, ma dopo l’intervento e con un duro lavoro di riabilitazione è tornato più forte di prima. Il ct della nazionale, Roberto Menichelli, un
anno fa lo fece esordire nella prima delle due amichevoli che l’Italia disputò ad Asti contro il Giappone. Ed ora per Giuseppe l’impegno del Mondiale. Ad
accompagnarlo non ci sarà la famiglia – divisa tra Torre del Greco e Roma – che seguirà le fasi di allenamento, le amichevoli e le gare ufficiali grazie a
siti web, servizi tv e social network.
di Emanuela Sorrentino